Palermo, 20 Gennaio 2018
Nel 2018 la città di Palermo è stata insignita del titolo di “Capitale italiana della cultura” e la comunità dei Focolari ha desiderato inserire nel programma delle manifestazioni della città la commemorazione della venuta di Chiara Lubich a Palermo 20 anni or sono.
Alla presenza del Sindaco Leoluca Orlando, delle autorità e di alcuni rappresentanti delle istituzioni, venti anni dopo. il 20 gennaio 2018, presso la Sala delle Lapidi, si è voluto “fare memoria”, come ha puntualizzato lo stesso Sindaco – memoria intesa come “impegno”, di un avvenimento che ha rappresentato una tappa fondamentale di un magnifico disegno provvidenziale per la città, come Chiara stessa ha detto.
Durante i vari interventi della mattinata sono stati delineati alcuni aspetti peculiari che hanno caratterizzato la vita dei focolari in questi vent’anni dalla venuta di Chiara Lubich: dall’impegno nel sociale e nel mondo della scuola, in particolare in alcuni quartieri di periferia come Ballarò, Brancaccio e lo Zen, alla promozione di eventi che hanno accompagnato la città nella riflessione e nella promozione di alcuni grandi temi come quello dell’ecumenismo, dell’impegno nei confronti delle nuove generazioni come l’avvio di scuole di partecipazione civile e numerosi confronti con personalità dell’economia, della politica, della cultura e dell’arte. In questi anni la comunità focolarina si è spesa con generosità affinché i valori come quelli della fraternità e della continua ricerca del dialogo possano accompagnare e guidare la comunità cittadina nel suo cammino di “città dell’accoglienza e dei diritti”.
“Il ricordo di quella cittadinanza onoraria a Chiara Lubich – ha dichiarato il Sindaco Orlando – è anche l’occasione per guardare al cammino della città, in nome del rispetto della persona umana e della costruzione di una comunità che si fonda sui valori dell’unità e della fraternità: proprio i valori su cui Chiara ha fondato il suo movimento e che oggi accomunano milioni di persone nel mondo. Oggi quei valori sono parte del vissuto quotidiano di Palermo, con l’accoglienza e la solidarietà che sono terreno di prova ma anche una straordinaria occasione di conferma della volontà del popolo palermitano di costruire una città accogliente e a misura d’uomo, come continuamente viene dimostrato dai comportamenti della società civile”.
L’Arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice, nel suo messaggio ha augurato di procedere in questo cammino di fraternità attraverso il dialogo a tutti i livelli, “verso la meta indicata profeticamente allora da Chiara Lubich, che Palermo possa divenire una città sul monte a cui tutti possono guardare per la realizzazione del disegno di Dio sulla comunità degli uomini”.
E ancora: “La celebrazione di tale avvenimento esprime la profonda sintonia tra la città di Palermo ed i valori contenuti nel Carisma di Chiara: concorrere alla ricomposizione dell’unità della famiglia umana”.
Maria Voce, che sarà presente a Palermo nel prossimo mese di maggio per le altre iniziative promosse dai focolari, ha incoraggiato tutti a “condividere i molti frammenti di fraternità che si sono consolidati in questi anni per promuovere l’accoglienza, la legalità e la pace”. Il suo messaggio termina con “l’augurio che la città si distingua sempre più per una testimonianza attiva sui vari fronti del dialogo, moltiplicando iniziative che infondano speranza e valorizzando i talenti di tutti nell’ottica dell’unità”.
Alla presenza di alcuni rappresentanti istituzionali è stata quindi sancita l’adesione di Palermo all’Associazione “Città per la fraternità”, una scelta da parte del Comune di Palermo che impegna ulteriormente la città ad ispirare ogni decisione e azione alla fraternità universale.
A cura di Patrizia Mazzola