Diario
27 marzo 1981
Il dolore di Gesù, profondamente umano, è proposto in questo stralcio del diario di Chiara Lubich del 1981 come preparazione al periodo della Quaresima.
Tengo con me un portafotografie con Gesù abbandonato.
L'altro ieri guardando quel volto fui colpita dal dolore di Gesù abbandonato e dalla sua umanità sofferente. Era il giorno dell'incarnazione e proprio in quel giorno ho sentito Gesù profondamente umano, fino a commuovermi: quegli occhi rivolti al Cielo in cerca del Padre, quel sangue... erano così verosimili! Ed ho compreso in maniera nuova come realmente ci ha, mi ha amata. Mi sembrava impossibile che fosse Dio, così sofferente com'era e perfettamente uomo, ed ho capito la kenosi, il doppio annientamento, se così si può dire, dell'incarnazione e dell'abbandono.
Ho deciso di mettere questa riproduzione di Gesù in tutti i focolari, perché i focolarini vedendola possano ripetere anche oggi: "Perché sei abbandonato."
Oggi ripetere tutto il giorno: "Perché sei abbandonato." Ripeterlo nell'abbracciare sempre, subito, con gioia le croci che sopravvengono, nell'operare i distacchi che mi domanda la volontà di Dio di beneplacito, le mortificazioni della Quaresima, l'incontro con persone che gli somigliano, coi problemi (lui chiede: "Perché?"), coi dubbi, col "perdere" la mia volontà nel presente.