Dal diario di Chiara

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3 / 3 /1967

Sto scoprendo che la “speranza” è una grande virtù. Perché alle volte non siamo pienamente lieti? Perché ci offuscano i dolori, le lacrime, i dispiaceri?

Perché ci manca la “speranza” che, a pensarci bene e dando uno sguardo seppur fuggitivo e panoramico al Vangelo, sembra lo stile – come direbbe Paolo VI – di esso, nell’attesa fiduciosa (speranza) delle divine promesse di cui il Vangelo è tesoriere.
Per rinnovare la nostra vita cristiana, per darle il limpido sorriso dei bambini evangelici, abbiamo ora bisogno di questa virtù, vissuta con perseveranza. Il Dio della speranza! Sì, è proprio così, il vero, unico Dio “vi ricolmi di ogni gaudio e pace”: le due cose che mancano al mondo: il dono che il focolarino deve fargli.