Chiara Lubich agli sportivi
Vienna - 10-12 Settembre 2004
In occasione della Summer Scool 2017 di Sportmeet che si terrà a Barcellona (Spagna) dal 13 al 16 luglio, sul tema “Sport e inclusione sociale”, proponiamo il Messaggio di Chiara Lubich al Convegno di Sportmeet a Vienna del 10-12 settembre 2004. Sportmeet è sorto nel 2002 come espressione del dialogo del Movimento dei Focolari con il mondo dello sport.
Carissimi sportivi, operatori e professionisti dello sport,
siete riuniti a Vienna per il secondo convegno internazionale di Sportmeet, intitolato "Educarsi ed educare attraverso lo sport”. Sportmeet è una realtà ancora molto giovane, ma chiaramente orientata a seguire quell’ideale dell'unità che l'ha ispirata.
Lo sport è una presenza forte nella società di oggi ed appassiona un numero sempre crescente di persone: non si può nascondere che essa porti con sé anche diverse contraddizioni, come le tentazioni della ricerca del successo ad ogni costo, o come l'esasperata spettacolarizzazione, in cerca di denaro. Eppure esso può essere importante per l'educazione, soprattutto delle generazioni più giovani. Lo sport può rivelare la dimensione essenziale dell'uomo sia come essere finito, di fronte a difficoltà e sconfitte, sia come essere chiamato all'infinito, capace di superare i propri limiti.
L'educazione è fondamentale per guidare la persona verso il suo dover essere, un fine che si ritiene valido per l'uomo e per l'umanità.
Ma cosa occorre per educare in questo modo? Come occorre la primavera perché un giardino fiorisca, allo stesso modo è necessario quel calore che nasce dall'amore per far germogliare le verità che sono insite nell’uomo.
In un’atmosfera di amore reciproco, fino a sperimentare le parole di Gesù: "Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”1, vi auguro di poter fare l'esperienza che Lui stesso, Gesù, sia il vostro maestro, anche nello sport.
Sono spiritualmente con voi e vi saluto con tutto il cuore.