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E beata colei che ha creduto…

Città Nuova, 25 luglio 1999 Commento alla Parola di Vita: E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore(Lc 1,45). Questa Parola fa parte di un avvenimento semplice e altissimo al tempo stesso: è l'incontro fra due gestanti, fra due madri, la cui simbiosi spirituale e fisica con i loro figli è totale. Sono esse la loro bocca, i loro sentimenti. Quando parla Maria, il bambino di Elisabetta fa un balzo di gioia nel suo ventre. Quando parla Elisabetta sembra che le parole le siano messe sulle labbra dal Precursore. Ma mentre le prime parole del suo inno di lode a Maria sono rivolte personalmente alla madre del Signore, le ultime sono dette in terza persona: "Beata colei che ha creduto".Così la sua "affermazione acquista carattere di verità universale: la beatitudine vale per tutti i credenti, concerne coloro che accolgono la Parola di Dio e la mettono in pratica e che trovano in Maria il modello ideale" . E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore.

2021-08-31T02:01:56+02:0030 July 2010|

Blessed is she who believed…

Città Nuova, July 25, 1999 Commetary on the Word of Life: Blessed is she who believed that there would be a fulfillment of what was spoken to her by the Lord(Luke 1:45). These words belong to an event which is simple and sublime at the same time. It is the encounter between two expectant mothers whose spiritual and physical symbiosis with their sons is total. They lend them their lips, their sentiments. When Mary speaks, Elizabeth's son leaps with joy in her womb. When Elizabeth speaks, it seems that her words are put on her lips by her son, the Precursor. But while the first words of her hymn of praise to Mary are addressed personally to “the mother of the Lord” (1:43), the final ones are in the third person: "Blessed is she who believed." Thus her "affirmation acquires the character of universal truth: beatitude applies to all believers; it concerns those who accept the Word of God and put it into practice, and who find in Mary their model.”

2021-08-15T23:29:35+02:0030 July 2010|

Il Dio in cui credere

25 febbraio 1978 Città Nuova {rokbox title=|Dialogo aperto :: di Chiara Lubich - Città Nuova, 25/02/1978| size=|fullscreen| thumb=|images/scritti/19780225_CN-p.jpg|}downloads/chi_19780225_it.pdf{/rokbox} DIALOGO APERTOdi Chiara Lubich “Viviamo anni in cui il pensiero umano è in rapida evoluzione, anche il concetto di Dio. Qual è il vero volto di Dio in cui credere?" R.B. - Roma Il vero volto di Dio in cui credere oggi è quello di sempre. Ma ogni epoca lo sa specificare meglio, penetrare meglio. Per andare diritti alla verità, indiscutibile perché infallibile, sarà bene vedere come Paolo VI mostra nella sua Professione di Fede, nel suo Credo, il volto di Dio: «Noi crediamo in un solo Dio... Noi crediamo che questo Dio è assolutamente uno... Egli è «colui che è» come lui stesso lo ha rivelato a Mosè; ed egli è “Amore” come ce lo insegna l’apostolo Giovanni: cosicché questi due nomi: Essere e Amore, esprimono ineffabilmente la stessa realtà divina».Ecco il vero volto di Dio in cui credere: Dio amore. Non un dio immutabile e relegato lontano nel suo cielo, ma

2021-08-31T02:01:56+02:0024 July 2010|

The God to believe in

February 25, 1978 Città Nuova {rokbox title=|Open Dialogue (question to Chiara) - Città Nuova, 25/02/1978| size=|fullscreen| thumb=|images/scritti/19780225_CN-p.jpg|}downloads/chi_19780225_en.pdf{/rokbox} Open Dialogue (question to Chiara) We are living through years in which human thought is rapidly changing, even the very concept of God. What is the true countenance of God that we should believe in? R.B. - Rome The true countenance of God to believe in is that of all times, but each era knows how to better explain it, to better penetrate it. To go straight to the truth, inarguable because infallible, it is best to see how Paul VI shows the countenance of God in his Profession of Faith, in his Creed: «We believe in one God... We believe that this God is absolutely one…. He is  ‘He who is’ as He himself revealed to Moses; and He is ‘Love’ as the apostle John teaches us; thus, these two names: Being and Love, ineffably express the same divine reality.»Here then is the true countenance of God in which to believe in: God-love,

2021-08-15T23:29:25+02:0024 July 2010|

Typical Features of Prayer of the Focolare Movement

Rocca di Papa, September 28, 1998 {rokbox title=|Typical Features of Prayer of the Focolare Movement :: Rocca di Papa, 28 September 1998| size=|561 350| thumb=|images/video/lubich_19980928.jpg|}http://vimeo.com/12972146&autoplay=1{/rokbox} From a conversation to the leaders of the Focolare Movement Transcription

2021-09-02T03:21:00+02:0017 July 2010|

Intervista a Chiara di Jean-Claude Darrigaud

Rocca di Papa, 23 novembre 1977 Jean-Claude: Mi piacerebbe molto tu dicessi questa storia, che tu hai raccontato tante volte, della bottiglia di latte. Com'è stata? Chiara Lubich: Una cosa semplicissima. Eravamo a casa, avevo due sorelline e la mamma. Bisognava andare tutti i giorni a prendere il latte percorrendo uno stradone, che vuol dire una strada asfaltata, un po' fuori della città, non so, sarà stato un chilometro e mezzo, due, adesso non posso dire, e presso una fattoria. La mamma sempre cercava di non occupare me in faccende di casa per lasciarmi studiare, dato che delle figliole ero l'unica che avevo preso la strada dello studio assieme a mio fratello Gino. Quindi cercava di incaricare le mie sorelline di questo. Sennonché era un giorno d'inverno molto, molto freddo, e una sorellina, per un motivo, che adesso non ricordo, non si sentiva d'andare; un'altra sorellina non si sentiva di andare. E siccome io già sentivo una certa attrattiva verso Dio e il desiderio di amarlo, mi sono offerta di andare,

2021-08-31T02:01:55+02:008 July 2010|
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