“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”
Loppiano, 16 maggio 1987 Il misterioso grido di abbandono di Gesù in croce sta al cuore della spiritualità di Chiara Lubich che lei chiarisce in questo colloquio con un giovane
Loppiano, 16 maggio 1987 Il misterioso grido di abbandono di Gesù in croce sta al cuore della spiritualità di Chiara Lubich che lei chiarisce in questo colloquio con un giovane
Loppiano, May 16, 1987 Jesus' mysterious cry of forsakenness on the cross is at the heart of Chiara Lubich's spirituality. She explains more about him in response to a question from a young person.
Giugno 1957 Tra gli scritti più noti di Chiara Lubich, questa pagina può rivelarsi un coraggioso invito a mettere in pratica la Parola di vita di questo mese: “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo” (Ez.36,26). Abbiamo bisogno di dilatare il cuore sulla misura del Cuore di Gesù. Quanto lavoro! Ma è l’unico necessario. Fatto questo, tutto è fatto. Si tratta di amare ognuno che ci viene accanto come Dio lo ama. E dato che siamo nel tempo, amiamo il prossimo uno alla volta, senza tener nel cuore rimasugli d’affetto per il fratello incontrato un minuto prima. Tanto, è lo stesso Gesù che amiamo in tutti. Ma se rimane il rimasuglio vuol dire che il fratello precedente è stato amato per noi o per lui... non per Gesù. E qui è il guaio. La nostra opera più importante è mantenere la castità di Dio e cioè: mantenere l’amore in cuore come Gesù ama. Quindi per essere puri non bisogna privare il cuore e reprimervi l’amore. Bisogna dilatarlo sul Cuore di Gesù
Itaici, 27 aprile 1998 Una preghiera spontanea di Chiara Lubich ad una Giornata Ecumenica promossa dalla Conferenza Episcopale Brasiliana. «Gesù, io penso e sono sicura che tu sei qui in mezzo a noi, perciò io mi rivolgo a te, vivo e risorto qui fra noi, che siamo dei Vescovi cattolici, dei laici e delle laiche, come sono io, e dei responsabili di altre Chiese. Senz'altro, Gesù, tu sei fra noi, perché noi ci vogliamo bene, in te. Noi siamo uniti nel tuo nome, noi siamo qui per fare un passo in avanti nell'unità delle Chiese. Certamente siamo coscienti di tutti i secoli che sono passati, tremendi, terribili, che hanno veramente squarciato il tuo cuore e quello della tua mamma, madre dell'unità. E allora, eccoci qui, tutti uniti, a parlarti direttamente, e ti diciamo: "Perdono, Gesù, perdono di tutto quello che è successo in tutti questi secoli”. La nostra voce vuol essere quella di tutti i cristiani di tutti questi secoli. Anche a nome loro ti chiediamo perdono. Ma soprattutto, Gesù,
Caux, 29 luglio 2003 Possono le religioni essere partners sul cammino della pace?Da un intervento di Chiara Lubich a Caux (Svizzera) del 29 luglio 2003.
Parola di vita di gennaio 1997 Il commento di Chiara Lubich alla Parola di vita proposta per il mese di Gennaio 1997. E' l'esortazione di Paolo ai Corinzi che segue il grande annuncio, cuore di tutto il Vangelo: Dio ha riconciliato il mondo a sé per mezzo di Cristo (cf 2 Cor 5,19).Sulla croce, nella morte del suo Figlio, Dio ci ha dato la prova suprema del suo amore. Per mezzo della croce di Cristo, Egli ci ha riconciliati con sé.Questa verità fondamentale della nostra fede ha oggi tutta la sua attualità. E' la rivelazione che tutta l'umanità attende: sì, Dio è vicino con il suo amore a tutti e ama appassionatamente ciascuno. Il nostro mondo ha bisogno di questo annuncio, ma lo possiamo fare se prima lo annunciamo e lo riannunciamo a noi stessi, sì da sentirci circondati da questo amore, anche quando tutto farebbe pensare il contrario. "... in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio". Questa fede nell'amore di Dio non può però rimanere chiusa nell'interiorità di ciascuno,