Il carisma dell’unità e la pedagogia
Washington, 10 novembre 2000 (Estratto della lezione svolta il 10 novembre 2000 presso la Catholic University of America di Washington, in occasione del conferimento del dottorato honoris causa in pedagogia.)
Washington, 10 novembre 2000 (Estratto della lezione svolta il 10 novembre 2000 presso la Catholic University of America di Washington, in occasione del conferimento del dottorato honoris causa in pedagogia.)
Loppiano, 6 May 1995 An answer to the inhabitants of the little town of Loppiano. It is God’s dream that Chiara Lubich sees taking place... What will the united world be like, really, according to the plans of God? Chiara: ... You see, everyone is going towards the recapitulation that Christ will bring about of all people, of all things. The united world is not a imaginary thing that we in the Focolare came up with; it’s Christian imagination, it’s a Christian thing. So we are going towards the united world. Whether world events bring it nearer or not, we are going towards a united world. We don’t know whether it will happen sooner or later, but we are going in this direction. How do I envisage it? I envisage that all peoples will remain, of course, all the cultures, traditions and languages. In this unity of the world, many peoples will mingle with other peoples. For example, there are immigrants in Italy; in future a culture will emerge that is
Loppiano, 6 maggio 1995 Una risposta agli abitanti della Cittadella Renata di Loppiano .Ė il sogno di Dio, che Chiara Lubich vede in atto…
Castel Gandolfo, 29th February 1992 Chiara’s response to a young person helps us to see the meaning of being “empty of self” and being “nothing”, so as to live fully in the path of Love. It can help us live well during the Year of Mercy. Eli: Dearest Chiara, I was very impressed by how you live "being nothing". Could you tell us something about how we can reach the point of living this reality of "being nothing" as you do? Chiara: Well, I try to be "nothing", now too, for example, by living the Word or by doing the will of God and not my own will. The will of God is for me to be here with you; it seemed to be the right thing to do, it seemed to me to be the will of God. So I am not doing my own will... but, to tell you the truth, I was so happy to come that my will coincides with the will of God. So, I try
Castel Gandolfo, 29 febbraio 1992 Questa domanda rivolta da un giovane a Chiara Lubich apre orizzonti sorprendenti sull’essere “ vuoti di sé”, quindi essere “nulla”, per vivere in pienezza la via dell’Amore. Un invito per quest’ Anno della Misericordia.
5 febbraio 1973 Chiara Lubich durante un periodo di malattia comunica la luce scaturita dalla sua esperienza. «Ho capito in questi giorni moltissime cose... Che anche piangere è Vangelo: “Beati quelli che piangono” (Mt 5, 4). Che la salute è un dono che non si conosce e di cui si è grati infinita-mente a Dio quando la si perde. Lo si ringrazia infatti per tutto il tempo in cui la si è goduta ignari del dono. Che il patire che porta all’esasperazione è un nuovo volto di Gesù Abbandonato. Che ad un certo grado di patire non si parla più con gli uomini, ma è quasi ininterrotto il colloquio con Dio, stillato come liquore dalla sofferenza. Che, quando si invoca Gesù con fede – ed ho avuto spessissimo la grazia di una fede piena –, Lui non manca di aiutarci, di sollevarci... magari per un po’... Ma è già tanto, e lo si verifica per la “gioia della vita” . Gli uomini che vivono, che lavorano, che camminano non sanno quello