Guardare la natura come creatura di Dio
Loppiano, 27 novembre 1975 In tono confidenziale, Chiara condivide le grazie di luce che ebbe contemplando la natura.
Loppiano, 27 novembre 1975 In tono confidenziale, Chiara condivide le grazie di luce che ebbe contemplando la natura.
Parola di vita Luglio 1982 Paolo, dovendo scusarsi contro accuse che gli si muovevano, nella Seconda lettera ai Corinzi enumera i suoi titoli per dar maggior credito alla sua missione di apostolo. Dopo le fatiche e le sofferenze del Vangelo, parla di visioni, che l'hanno messo a parte dei misteri di Dio. Afferma però che affinché non insuperbisse per la grandezza delle rivelazioni gli è stata messa «una spina nella carne», accennando così ad un tormento fisico, forse derivato da febbri malariche. Tre volte ha pregato Gesù che glielo togliesse, ma egli gli ha risposto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». L'operare di Dio, la sua potenza si manifestano attraverso strumenti umani deboli e infermi. È evidente: più «nulla» è lo strumento di cui uno si serve, più grande è l'autore dell'Opera.Paolo, reso consapevole di questa verità, ha una reazione: «Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze». Fra queste egli menziona: le infermità, gli oltraggi, le necessità, le persecuzioni, le angosce sofferte per
Frascati, 2 maggio 1982 Da dove incominciare per costruire la pace? In un mondo lacerato da conflitti e tensioni di ogni tipo, Chiara Lubich offre un breve pensiero su come essere operatori di pace ovunque ci troviamo.
Parola di vita di gennaio 1993 Il commento di Chiara Lubich a questo brano della Lettera di Paolo ai Galati, proposto nel gennaio del 1993, è quanto mai attuale e invita a una relazione profonda e fruttuosa con lo Spirito Santo. La Parola di vita di questo mese è presa da una lettera che san Paolo aveva indirizzato ai Galati in un momento particolarmente critico della loro esperienza cristiana.Suggestionati da falsi maestri, stavano deviando dal Vangelo e l'Apostolo era corso ai ripari mettendoli di fronte al grave errore in cui rischiavano di cadere: quello cioè di perdere il frutto incommensurabile della redenzione, il dono dello Spirito Santo, che Gesù ci ha ottenuto morendo sulla croce.Nella sezione da cui è presa questa Parola, san Paolo descrive appunto la distanza abissale che passa tra una vita schiava dell'egoismo ed una vita totalmente animata e guidata da quell'amore che è proprio di Gesù e che Egli ci ha comunicato mediante il suo Spirito. "Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà,
14 novembre 2002 L’evento della resurrezione di Gesù è ripercorso da Chiara Lubich in questa conversazione telefonica alle comunità dei focolari nel mondo, da Castelgandolfo il 14 novembre 2002, con lo stupore e la gioia di chi vi si accosta con cuore e occhi nuovi. Ne scaturisce una forte esperienza di fede nella vita oltre la morte e nell’Amore di Dio per ogni persona. Download audio Carissimi e carissime, eccoci al nuovo Collegamento del mese di novembre. Il pensiero attuale verte su un preciso particolare della vita cristiana. Ma, poiché fanno parte del nostro Movimento fedeli di altre religioni del mondo o persone di culture diverse, desidero premettere un suggerimento e un consiglio proprio per loro. Come sapete, noi siamo tutti un'unica Opera, dove deve trionfare tra noi la "regola d'oro" presente nelle nostre Scritture ("Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te" oppure "Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te"), regola che richiede di amarci, e, perciò, di conoscerci sempre meglio. Per questo
Rocca di Papa, 23 marzo 1989 “Vieni Signore Gesù” è la preghiera che Chiara Lubich ha proposto, in una conversazione telefonica del 1989, alla comunità dei Focolari nel Mondo, in preparazione della Pasqua. In questi giorni della Settimana Santa ci può accompagnare nell’accogliere il Risorto in ogni momento e far così di ogni giorno un’esperienza di Pasqua. Carissimi, Oggi è giovedì santo, un giorno specialissimo per noi. Esso ci ricorda diverse realtà divine che stanno al cuore della nostra spiritualità, sicché ogni anno, alla sua ricorrenza, avvertiamo tutto il fascino di questo giorno e non è raro che qualcosa di paradiso investa la nostra anima. Come infatti non sentire il nostro cuore dilatarsi se il giovedì santo sottolinea in tale modo il comandamento nuovo di Gesù, l'unità, suo testamento, l'Eucaristia, suo straordinario dono, e il sacerdozio che la rende possibile? Soffermiamoci allora oggi con immensa gratitudine su questi straordinarissimi misteri fondamentali per ogni cristiano e per noi in particolare.E domani sarà venerdì santo. Anch'esso ci porta nel cuore del cristianesimo e della nostra spiritualità: Gesù muore, muore abbandonato.Non vi