Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette” (Mt 18,32)
Parola di vita di ottobre 1981 Il commento di Chiara Lubich a queste esigenti parole di Gesù a Pietro ci invitano a fare del perdono uno stile di vita, perché il male non abbia l’ultima parola. A chi parla Gesù con queste sue parole? Lo ricordi? Risponde a Pietro che, dopo aver ascoltato cose meravigliose dalla sua bocca, gli ha posto questa domanda: "Signore, quante volte dovrò perdonare a mio fratello, se pecca contro di me? fino a sette volte?". E Gesù: "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette". Pietro, probabilmente, sotto l'influenza della predicazione del Maestro, aveva pensato di lanciarsi, buono e generoso com'era, nella sua nuova linea, facendo qualcosa di eccezionale: arrivando a perdonare fino a sette volte. Nel giudaismo, infatti, si ammetteva un perdono di due, tre volte, al massimo quattro.Ma Gesù rispondendo: "... fino a settanta volte sette" dice che per lui il perdono deve essere illimitato: occorre perdonare sempre. "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette".