Cosa significa per lei vivere Maria?
Napoli (Circolo della stampa), 4 maggio 1996 In occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Pompei, Chiara Lubich risponde alla domanda di un giornalista sul suo rapporto con Maria.
Napoli (Circolo della stampa), 4 maggio 1996 In occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Pompei, Chiara Lubich risponde alla domanda di un giornalista sul suo rapporto con Maria.
Brig, 11 agosto 1989 In occasione della ricorrenza di santa Chiara d’Assisi, Chiara Lubich era solita proporre un pensiero che si riferisse ad un aspetto della vita o della spiritualità della grande santa di cui portava il nome. Qui sottolinea la sua “fedeltà al carisma donatole da Dio”, e il conseguente invito ad imitarla nel vivere il carisma dell’unità.
Castel Gandolfo, 31 dicembre 1998 Rispondendo a un seminarista Chiara Lubich offre un pensiero sulla vita della Parola come via maestra per portare il messaggio evangelico agli uomini e alle donne del nostro tempo.
Amman, 7 dicembre 1999 Nel dicembre 1999 Chiara Lubich si trova ad Amman (Giordania), per incontrarvi la piccola, ma viva e promettente comunità dei Focolari. Le attese per il nuovo millennio sono cariche di speranze e di timori. Proponiamo questa sua risposta alla rivista Neue Stadt: “Quale visione hai per il nuovo millennio?” Domanda: Quale visione hai per il nuovo millennio? Chiara: Non ho una visione per il prossimo millennio. Non posso averla perché non sono profeta. Ma ho in cuore molte e grandi speranze. Esse nascono nel mio animo senz'altro per effetto del carisma che lo Spirito Santo vi ha deposto a beneficio di molti, di cui vedo nell'Opera, il Movimento dei Focolari, una sua realizzazione così vasta, universale, imponente che non può non mettermi in un vivo ottimismo anche di fronte al tempo che verrà. Se osservo, infatti, ciò che lo Spirito Santo ha fatto con noi e con tante altre "imprese" spirituali e sociali oggi operanti nella Chiesa, non posso non sperare che Egli agirà ancora e sempre con tale
Colonia, 16 Agosto 2005 Dal 28 al 31 luglio si svolge a Cracovia (Polonia) la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG). Proponiamo il messaggio di Chiara Lubich ai giovani partecipanti a Colonia (Germania) nell’agosto 2005. “ Una volta incontrato Gesù, come non perderlo?”. Messaggio di Chiara Lubich ai giovani partecipanti al Colourdome durante la GMG 2005 “Perché vai alla GMG?” “Perché spero di incontrare Gesù”, ha risposto una ragazza arrivata qui a Colonia insieme a centinaia di migliaia di giovani da tutto il mondo. Penso che non è l’unica ad avere in cuore questo struggente desiderio: incontrare Gesù! Ed è anche il motto di questa GMG: cercare Cristo, trovarlo ed adorarlo. La “Giornata mondiale della gioventù” – questa ispirata invenzione del nostro amatissimo Papa Giovanni Paolo II – è un’occasione privilegiata per incontrare Gesù vivo nella sua Chiesa, nell’unità con il nuovo Papa Benedetto XVI, con i vescovi e tra i giovani venuti da ogni angolo della terra. Incontrare Gesù, adorarLo e poi portarLo agli altri, dovunque andiamo. Carissimi giovani, ma sapete
Parola di vita di agosto 1988 Il commento di Chiara Lubich a questo brano tratto dalle lettere di s. Paolo ci porta al cuore del messaggio cristiano, così fortemente sottolineato da papa Francesco in quest’Anno Giubilare della Misericordia. «Siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo» (Ef 4,32). La Parola di vita di questo mese è presa dalla lettera di san Paolo alla comunità di Efeso. L'apostolo sta parlando delle vita cristiana come vita di unità e di carità. Dopo avere elencato le cose che l'amore cristiano ci fa evitare (la menzogna, il furto, la disonestà, ecc.). egli ci dice ciò che questo amore spinge a fare. Ed ecco uno dei primi atteggiamenti che la carità ci suggerisce: la misericordia, il perdono verso tutti. «Siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo». Dobbiamo essere misericordiosi - spiega l'apostolo - perché siamo figli di Dio e come tali siamo chiamati