Il tabù della morte
Marino, 5 dicembre 1990 “La morte le fa paura?” La giornalista Margaret Coen rivolge a Chiara Lubich questa impegnativa domanda.
Marino, 5 dicembre 1990 “La morte le fa paura?” La giornalista Margaret Coen rivolge a Chiara Lubich questa impegnativa domanda.
Rocca di Papa, 31 gennaio 1969 Un sacerdote interpella Chiara: come essere certi di aver scelto Dio ed esservi coerenti? Chiara addita cosa scandisce le nostre giornate: la volontà di Dio vissuta nel presente come una strada fatta per tutti, che dà immensa gioia. Solo Maria, la madre che ama ogni suo figlio, poteva offrirci tale segreto della santità.
Vienna, 30 giugno 1997 Risposta di Chiara a una famiglia austriaca Una famiglia austriaca si rivolge a Chiara Lubich durante un incontro delle comunità dell’est europeo ed esprime il desiderio che la famiglia sia riconosciuta nella società in tutta la sua realtà. Chiara, pur comprendendo gli ostacoli che oggi si interpongono, mette sul piano dell’amore, unico vero autore della famiglia, il rapporto tra i due sposi. E se magari viene meno l’amore naturale, bisogna ricorrere a quello che ha portato Gesù: l’amore soprannaturale. testo
AVE MARIA! 11 maggio 1948 (Lettera di Chiara Lubich dell’11 maggio 1948 a padre Bonaventura da Malé, ofm cap.) Unità, parola divina. Sono lapidarie queste parole scritte dalla ventottenne Chiara lubich. C’è tutta la meraviglia, lo stupore della scoperta che le “serra la gola nella foga troppo forte di voler uscire”. Le parole del testamento di Gesù, “sintesi di tutti i suoi pensieri” hanno scavato in lei una voragine di fiamma. E’ arduo esprimere l’ineffabile, che trova alfine una sintesi ardita. L’Unità “è Dio: Unità-Trinità”. Carissimo Fratello in Gesù e nel Serafico Padre, Anch’io non so quello che Le scriverò. La Luce, tutta la Luce che Dio mi ha dato (a trionfo estremo della sua infinita misericordia!) mi serra la gola nella foga troppo forte di voler uscire. Impetuosamente. La sua lettera m’ha confermato il pensiero che mi ero fatto dell’anima sua, molto amata dal Signore e vorrei in un attimo, in un baleno donarle tutto il mio, tutto quello che Dio ha edificato in me sfruttando il mio nulla, la mia
Pompei, 30 aprile 1996 In occasione del conferimento a Chiara Lubich della cittadinanza onoraria di Pompei, viene da lei tracciato un ritratto vivo dell’incidenza di Maria nella Sua Opera, delineandone la Sua maternità universale.
Castel Gandolfo, 28 dicembre 1997 (Da un discorso di Chiara Lubich ai membri del focolare sulla Parola di vita…) Se ci chiedessero: qual è la vostra ‘divisa’? Senza esitare daremmo una sola risposta racchiusa nel carisma che Dio ha donato a Chiara: l’amore reciproco, senza misura.In quest’occasione Chiara Lubich confida una sua esperienza: in Svizzera, quando a contatto con la visibilità e la bellezza di persone che rappresentano i vari carismi nella vita della Chiesa, si è chiesta come meglio testimoniare il carisma dell’Unità. Solo quando ha incontrato la sua prima compagna, Natalia Dalla Piccola, ha potuto rispondere ecco la luce, l’amore reciproco del Vangelo: “Da questo conosceranno che siete miei discepoli”….