Cosa fai quando non sei contenta?
Castel Gandolfo, 18 giugno 1988 Così si rivolge a Chiara Lubich una bambina durante un congresso e Chiara dona il ‘segreto’ e il frutto del dolore amato. testo
Castel Gandolfo, 18 giugno 1988 Così si rivolge a Chiara Lubich una bambina durante un congresso e Chiara dona il ‘segreto’ e il frutto del dolore amato. testo
Bratislava (Parlamento), 10 maggio 2001 (Chiara incontra un gruppo di parlamentari a Bratislava e risponde alle loro domande).Settembre si apre con la Parola di vita “amerai il tuo prossimo come te stesso”, chiave per la pratica della Fraternità e dell’amore, rimedio sicuro per sconfiggere guerre e prevaricazioni.Questa la risposta di Chiara Lubich, interpellata da una deputata del Parlamento di Bratislava offre la testimonianza di fraternità delle comunità del Movimento e la carta vincente: l’arte di amare, con le sue esigenze….
Castel Gandolfo, 10 febbraio 2002 Risposta di Chiara Lubich a Cristina, giovane dei Castelli romani, che a un incontro suo con questa comunità (10 febbraio 2002) si rivolge a Chiara, aperta a prendere il testimone con le sue conseguenze. “Dio creandoti ha avuto un disegno su di te. Vivi nell’attimo presente la volontà di Dio e vedrai! Non si può vivere se non si è innamorati, sì, di un Dio che ti ha guardata. Di seguito Chiara indica il ‘passpartout’ buono per tutti: ricominciare, sempre, fino alla meta. testo
(15-30 agosto 1959) Negli ‘anni verdi’ della rivista Città Nuova (opportunamente nata per collegare i partecipanti all’ultima Mariapoli sulle Dolomiti prima che si decentrasse) l’aria che si respira è nuova, fresca, rivoluzionaria per la mentalità dell’epoca. Vangelo in atto. L’articolo di fondo a firma di Chiara risulta un manifesto di Dottrina sociale; datato 30 agosto ’59 (il 22 ricorreva la festa di Maria Regina), invita i popoli ad amarsi fino all’unità, oltrepassando i propri confini…debellando le guerre.. Affiora una presenza, un vincolo nascosto,vivo in ogni nazione:Maria La Madre Regina dei popoli. Se un giorno gli uomini, ma non come singoli bensì come popoli, se un giorno i popoli sapranno posporre loro stessi, l'idea che essi hanno della loro patria, i loro regni, e offrirli come incenso al Signore, Re di un regno che non è di questo mondo, Capitano degli eserciti, Guida della storia, e questo lo faranno per quell'amore reciproco fra gli Stati, che Dio domanda, come domanda l'amore reciproco tra i fratelli, quel giorno sarà l'inizio di una nuova
Randogne (CH), 11 agosto 1982 Per anni l’estate ha sempre riserbato la tradizionale festa onomastica di Chiara Lubich, spesso in Svizzera. In una di essa, ecco il saluto finale a mò di “viatico” che lascia, dopo aver chiesto al vescovo Acacio una parola: sfida tutti a imparare da S. Chiara d’Assisi ad abdicare a se stessa lasciando vivere Cristo in sè. E noi? Altrettanto, perchè il Risorto resti in mezzo a noi.
Sierre, 22 agosto 1996 Con la provocazione evangelica che raggiunge tutti i membri del “suo popolo” nato dal Vangelo, Chiara Lubich fa loro da specchio: “abbiamo seguito Gesù? Non basta” e con ciò interpella tutti. Occorre entrare nella Sua via, la via dell’amore, un amore dinamico, in continua crescita, migliorato con i quattro modi tipici, (cf. Parola di Vita del mese di agosto) e offre alcuni passi sull’amore vero presi da 365 Pensieri sull’amore, a conferma e invito a ‘crescere come la luna’.