Maria, regina del mondo

(15-30 agosto 1959) Negli ‘anni verdi’ della rivista Città Nuova (opportunamente nata per collegare i partecipanti all’ultima Mariapoli sulle Dolomiti prima che si decentrasse) l’aria che si respira è nuova, fresca, rivoluzionaria per la mentalità dell’epoca. Vangelo in atto. L’articolo di fondo a firma di Chiara risulta un manifesto di Dottrina sociale; datato 30 agosto ’59 (il 22 ricorreva la festa di Maria Regina), invita i popoli ad amarsi fino all’unità, oltrepassando i propri confini…debellando le guerre.. Affiora una presenza, un vincolo nascosto,vivo in ogni nazione:Maria La Madre Regina dei popoli. Se un giorno gli uomini, ma non come singoli bensì come popoli, se un giorno i popoli sapranno posporre loro stessi, l'idea che essi hanno della loro patria, i loro regni, e offrirli come incenso al Signore, Re di un regno che non è di questo mondo, Capitano degli eserciti, Guida della storia, e questo lo faranno per quell'amore reciproco fra gli Stati, che Dio domanda, come domanda l'amore reciproco tra i fratelli, quel giorno sarà l'inizio di una nuova

2021-08-31T02:02:06+02:0010 August 2015|

Abdicazione totale

Randogne (CH), 11 agosto 1982 Per anni l’estate ha sempre riserbato la tradizionale festa onomastica di Chiara Lubich, spesso in Svizzera. In una di essa, ecco il saluto finale a mò di  “viatico” che lascia, dopo aver chiesto al vescovo Acacio una parola: sfida tutti a imparare da S. Chiara d’Assisi ad abdicare a se stessa lasciando vivere Cristo in sè. E noi? Altrettanto, perchè il Risorto resti in mezzo a noi.

2022-09-09T08:50:27+02:006 August 2015|

La luna che cresce

Sierre, 22 agosto 1996 Con la provocazione evangelica che raggiunge tutti i membri del “suo popolo” nato dal Vangelo, Chiara Lubich fa loro da specchio: “abbiamo seguito Gesù?  Non basta” e con ciò interpella tutti. Occorre entrare nella Sua via, la via dell’amore, un amore dinamico, in continua crescita, migliorato con i quattro modi tipici, (cf. Parola di Vita del mese di agosto) e offre alcuni passi sull’amore vero presi da 365 Pensieri sull’amore,  a conferma e invito a ‘crescere come la luna’.

2021-09-02T04:22:57+02:003 August 2015|

Gesù all’«Expo’58»

20 aprile 1958 Sfogliando le annate di Città Nuova, il periodico fondato da Chiara Lubich nel 1956, sin dal primo numero è scrigno dei suoi scritti e pensieri spirituali. Capita di ritrovare intatta in essi l’atmosfera dell’epoca, quasi istantanee di fatti e di notizie di prima mano nei Paesi in cui il Movimento andava mettendo radici.   Così è dell’editoriale a sua firma (contraddistinta da tre asterischi) del 20 aprile 1958 dal titolo “Gesù all’Expo’ ‘58”.  Con scrittura incisiva ed efficace, l’autrice tratteggia le impressioni riportate da una visita all’Espo’ di Bruxelles nella primavera di quell’anno. Ad iniziare dall’Atomium, il simbolo dell’atomo che “sovrastava pressoché tutte le case di Bruxelles, per cui da moltissime parti della città lo si poteva vedere. Dà il timbro all’Expo’ che presenta le scoperte e i prodotti dell’era atomica”. Si era recata in Belgio per la settimana di Pasqua: il Movimento iniziava proprio allora a muovere i suoi primi passi oltre la cerchia delle Alpi, nel cuore dell’Europa. Si comprende allora la grande impressione suscitata  dalla

2021-08-31T02:02:58+02:0024 July 2015|

Ciò che deve precedere

Castel Gandolfo, 29 aprile 1999 All’appuntamento planetario con la sua ‘famiglia’ sparsa nel mondo, Chiara - da Castelgandolfo il 29 aprile ’99 - dona la sua ultima esperienza sul rapporto con Dio, la preghiera. IL “per Te”rivolto a Dio prima di ogni azione è esigente, chiama l’amore vicendevole prima di tutto, fino all’unità, fino a poter offrire sempre Gesù al mondo, sulle orme di Maria, a imitazione Sua, fatti suo popolo.   testo

2021-09-02T04:22:57+02:0021 July 2015|

Il Patto

Luglio 1949 Chiara Lubich narra il Patto di unità stretto con Igino Giordani (che lei chiamava Foco) il 16 luglio 1949, preludio all’esperienza spirituale e mistica di quell'estate.  19. Vivevamo queste esperienze quando venne in montagna Foco. 20. Foco, innamorato di santa Caterina, aveva cercato sempre nella sua vita una vergine da poter seguire. Ed ora aveva l’impressione d’averla trovata fra noi. Per cui un giorno mi fece una proposta: farmi il voto d’obbedienza, pensando che, così facendo, avrebbe obbedito a Dio. Aggiunse anche che, in tal modo, potevamo farci santi come san Francesco di Sales e santa Giovanna di Chantal. 21. Io non capii in quel momento né il perché dell’obbedienza, né questa unità a due. Allora non c’era l’Opera e fra noi non si parlava molto di voti. L’unità a due poi non la condividevo perché mi sentivo chiamata a vivere il «che tutti siano uno».  22. Nello stesso tempo però mi sembrava che Foco fosse sotto l’azione d’una grazia, che non doveva andar perduta.  23. Allora gli dissi

2021-08-31T02:02:57+02:0014 July 2015|
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