Nel seno del Padre
Rocca di Papa, 20 ottobre 1976 Chiara si rivolge ai responsabili del Movimento nel mondo e sviscera l’immensa realtà e il mistero dell’Eucarestia, definendo il Movimento frutto di“un affare tra me e Gesù Eucarestia”. testo
Rocca di Papa, 20 ottobre 1976 Chiara si rivolge ai responsabili del Movimento nel mondo e sviscera l’immensa realtà e il mistero dell’Eucarestia, definendo il Movimento frutto di“un affare tra me e Gesù Eucarestia”. testo
Rocca di Papa, 20 ottobre 1977 “Mi ami più di costoro?” parole estreme che interpellano profondamente un Papa come Paolo VI, sospingendolo a dilatare il suo cuore sulla misura del Cuore di Cristo che contiene in Sé l’intera umanità." testo
Roma, Basilica di S. Maria Maggiore, 30 novembre 1987 Nella basilica Santa Maria Maggiore di Roma, Chiara tenne un discorso in occasione dell’anno mariano. Lo concluse con una preghiera a Maria. testo
Marzo - Aprile 1984 Un testo che illustra la passione di Chiara per la Chiesa e che contiene già, senza nominarla, la realtà dei profili “mariano” e “petrino” di cui Giovanni Paolo II parlerà a Chiara nel 1997. Si crede, alle volte, e si è creduto spesso attraverso i secoli, che vi sia contrapposizione fra una Chiesa gerarchica, governata dal Papa e dai Vescovi, e una Chiesa carismatica animata da doni particolari dello Spirito Santo. In realtà, non è così . La Chiesa vista nella sua gerarchia e quella ammirata per determinati carismi sono aspetti complementari dell'unica Chiesa. Cristo ha fondato, infatti, la sua Chiesa sugli Apostoli e sui Profeti (cf. Ef. 2, 20) e una Chiesa solamente gerarchica non è quella che Egli ha pensato, così come non lo è la cosìddetta carismatica. Gerarchia e carismi, piuttosto, sono opera dello stesso Spirito, dell'unico Spirito: lo Spirito Santo, posti a vivificare l'unica Chiesa. Enumerando i vari carismi, Paolo inizia così : «Alcuni [uomini] sono posti da Dio nella Chiesa al primo
Lettera del 29 novembre (probabilmente del 1945) ad Anna Melchiori Proponiamo una lettera indirizzata ad Anna Melchiori denominata “Giovanni”, dal nome del «discepolo che Gesù amava», evidenziando, tra i diversi temi toccati in poche righe, quello della misericordia e delle opere di misericordia. Ave Maria! Giovanni carissima, S. Chiara ti doni, oggi, giorno di tutti i Santi francescani, e giorno nostro, tutta la Sua Fiamma Serafica ed il suo amore appassionato per Cristo Abbandonato! AbbiLo dinanzi sempre come modello di estremo amore. Lui è tutto ed è Lui il datore d’unità. Prega molto, Giovanni (= molto bene). Fa’ pregare Gesù, quando vivo vive nel tuo cuore, dopo la Comunione. Fallo ripregare la preghiera sua ultima al Padre, perché tu sia degna d’operare per il più Grande Ideale: Dio. Alzati sempre e ricammina. Ricorda che alla fine della vita ti saranno chieste le 7 + 7 opere di Misericordia. Se quelle hai fatto, tutto hai fatto. E vorrei tu vivessi con noi l’attimo presente e nel presente l’opera di Misericordia che Dio
Castel Gandolfo, 8 dicembre 1996 Credere nella straordinaria grazia di poter imitare Maria: comunicandoci l’esperienza di luce che lo Spirito santo le ha fatto fare, Chiara ci trasmette questa certezza e ci propone di poterla così onorare. Estratto da un discorso di Chiara Lubich sulla spiritualità collettiva testo