Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha …

Roma, (Città Nuova) 25 novembre 1988 Commento alla Parola di Vita: Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto (Lc 3,11). Queste parole sono prese dalla predicazione del Battista. L'evangelista Luca riferisce che tra le folle che correvano al Giordano per farsi battezzare, c'erano anche dei pubblicani (esattori delle imposte per conto dell'autorità romana), i quali, a motivo di questa loro professione, erano considerati dei pubblici peccatori; e c'erano dei militari i quali, a motivo della loro provenienza pagana, erano ritenuti dei “lontani da Dio”; e fa notare la buona volontà da cui costoro erano animati, come dimostra la domanda che essi rivolgono al Battista: che cosa fare per attuare la conversione richiesta per andare incontro la Messia? Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto. Questa esortazione, con le sue indicazioni molto concrete, è la risposta che il Battista dà a queste persone di buona volontà. Luca, riferendo questo

2021-08-31T02:02:50+02:0030 November 2014|

How to Be Nothing

Rimini, 23 September 1997 {rokbox title=|How to Be Nothing:: Rimini, 23 September 1997| size=|561 350| thumb=|images/video/lubich_19970923.jpg|}http://vimeo.com/112499563&autoplay=1{/rokbox} ChiaraLubich Text

2021-09-02T03:20:33+02:0021 November 2014|

Come diventare nulla?

Rimini, 23 settembre 1997 La disponibilità ad accogliere e a far fruttare il dono dell’Eucaristia richiede un vuoto interiore che è un sì attivo alla presenza di Dio.  Chiara Lubich spiega come vivere proiettati nella volontà di Dio, per raggiungere quel nulla interiore che non è altro che apertura totale all’amore. {rokbox title=|Come diventare nulla?:: Rimini, 23 settembre 1997| size=|561 350| thumb=|images/video/lubich_19970923.jpg|}http://vimeo.com/112287691&autoplay=1{/rokbox}

2021-09-02T04:23:01+02:0021 November 2014|

Solenne sterzata

Collegamento CH - Castel Gandolfo, 21 febbraio 2002 A volte, per ripuntare la nostra vita in Dio, è necessario un cambio di rotta radicale. Chiara Lubich  indica un metodo sicuro per mantenere dritto il cammino verso la vera libertà: riempire i nostri attimi di bene e dire il nostro sì esclusivo alla volontà di Dio.  {rokbox title=|Solenne sterzata :: Castel Gandolfo, 21 febbraio 2002| size=|561 350| thumb=|images/video/lubich_20020221.jpg|}http://vimeo.com/111652215&autoplay=1{/rokbox}

2021-09-02T04:23:01+02:0014 November 2014|

Tu sei. Così è.

Roma. (Scritto anteriore al 1963) Vivendo “dentro” tutto, il vivere e il morire, prende senso… Coloro che sinceramente ti amano, ti sentono spesso, Signore, nel silenzio della loro stanza, nel profondo del loro cuore, e questa sensazione commuove l’anima come toccasse ogni volta sul vivo.E ti ringraziano d’esser loro così vicino, così Tutto: Colui che dà senso al vivere e al morire. Ti ringraziano, ma spesso non sanno farlo, né dirlo: sanno solo che tu li ami ed essi ti amano e non c’è cosa così dolce, qui sulla terra, che possa almeno lontanamente somigliarle. Quello che sentono nell’anima, quando tu appari, è Cielo e «se il Cielo è così – dicono – oh, com’è bello!».Ti ringraziano, Signore, dell’intera vita, per averli portati fin qui. E se esistono ancora fuori ombre, che potrebbero offuscare il loro paradiso anticipato, quando ti manifesti, ogni cosa diventa remota e lontana: non è.Tu sei. Così è.  Chiara Lubich (Scritto anteriore al 1963, pubblicato in Frammenti, Città Nuova, Roma (1963) 1992, pp. 23-24.) Testo

2021-08-31T02:02:50+02:007 November 2014|
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