… in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio

Roma, 25 dicembre 1996 Commento alla Parola di vita: ... in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio (2 Cor 5,20). E' l'esortazione di Paolo ai Corinzi che segue il grande annuncio, cuore di tutto il Vangelo: Dio ha riconciliato il mondo a sé per mezzo di Cristo (cf 2 Cor 5,19).Sulla croce, nella morte del suo Figlio, Dio ci ha dato la prova suprema del suo amore. Per mezzo della croce di Cristo, Egli ci ha riconciliati con sé. Questa verità fondamentale della nostra fede ha oggi tutta la sua attualità. E' la rivelazione che tutta l'umanità attende: sì, Dio è vicino con il suo amore a tutti e ama appassionatamente ciascuno. Il nostro mondo ha bisogno di questo annuncio, ma lo possiamo fare se prima lo annunciamo e lo riannunciamo a noi stessi, sì da sentirci circondati da questo amore, anche quando tutto farebbe pensare il contrario. ... in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Questa fede nell'amore di Dio non può però rimanere chiusa nell'interiorità di ciascuno,

2021-08-31T02:02:46+02:0030 April 2014|

Sono pochi giorni che l’abbiamo Papa, Giovanni XXIII

20 novembre 1958 Giovanni XXIII è  il papa che firmò l’approvazione del Movimento dei Focolari nel 1962. Così Chiara Lubich lo ricorda nelle colonne della rivista “Città Nuova” (...)In Giovanni XXIII è Gesù dal cuore in mano. Gesù che pieno di dolore e di amore dice ai suoi discepoli: "Figliolini miei, amatevi a vicenda". Ma siccome l'amore non è amore se non è forte, si presenta in Lui la facilità di scendere al concreto e all'immediato, di incarnare insomma quelle parole: "Coepit facere et docere", di far con amore universale per tutti e particolare per ciascuno, della Chiesa, una famiglia. In Giovanni XXIII si vedono doti così eccelse di umiltà, di semplicità da far star male parecchia gente che vive nell'inganno del superfluo o della forma, o nel gonfiore di una scienza che poco serve alla vita e molto alla superbia.In Lui Gesù desidera riunire in un solo ovile tutte le pecorelle, anche quelle che randagiano fuori, con quella "diplomazia", dicono, ma con quella sapienza, diciamo, che stringe al cuore, ammonisce,

2021-08-31T02:02:45+02:0026 April 2014|

Gesù crocifisso e abbandonato

Roma, Novembre-dicembre 1961 Gesù abbandonato Risorto, rivissuto nella nostra vita quotidiana. Si propone questo testo di Chiara Lubich all’avvicinarsi della celebrazione del mistero centrale della fede cristiana, la morte e la risurrezione di Cristo. Come tutto il Cristianesimo è un mistero di amore e di dolore, così gli elementi veramente vitali del nostro Movimento sembrano a noi l’amore ed il dolore.Ma come nel Cristianesimo in genere l’amore supera il dolore, la vita vince sulla morte, così è nell’Opera di Maria. (...) Chiara Lubich Cf. C. LUBICH, Scr.Sp./3, Tutti uno, Roma 1979, p. 49 Testo

2021-08-31T02:02:45+02:0014 April 2014|

Vivere la speranza nella società globale del rischio

Orvieto, 7 settembre 2003 In un messaggio agli amici delle ACLI, Chiara Lubich tratteggia i rischi e le sfide della globalizzazione ma anche le risorse di una società che tende con forza all’unità della famiglia umana, con il nuovo stile di vita che essa richiede ai cristiani. {rokbox title=|Vivere la speranza nella società globale del rischio :: Orvieto, 7 settembre 2003| size=|561 350| thumb=|images/video/lubich_20030907.jpg|}http://vimeo.com/90869286&autoplay=1{/rokbox}

2021-09-01T04:01:07+02:007 April 2014|

L’abito dei cristiani

Roma, 1963 Un invito alla gioia del Vangelo. Alle volte, Signore, nelle vanità ambulanti per le vie della città, tra la frivolezza e la superficialità, la tristezza e la fretta dell’uomo, d’ogni uomo che passa, il fruscio d’un abito di suora, il silenzioso angelico passaggio d’una “piccola sorella di Foucauld” nel suo aspetto decisamente dimesso, dice ancora alle nostre anime l’ideale del suo fondatore, che “gridò” il Vangelo con la sua vita. E rinasce allora in noi più veemente il desiderio di “dirti” anche noi, di “gridarti” pure noi...Ma come possiamo, col nostro solo passaggio, “darti” al mondo, “dirti” al mondo, testimoniarti, predicarti, noi che vestiamo come tutti, che ci confondiamo ora con tutti come Maria al suo tempo, come Gesù? Da che potranno conoscerti? E nuova pullula dal cuore l’evangelica risposta, la tua soluzione al nostro quesito: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13, 35). Ecco l’abito dei cristiani comuni che, vecchi e giovani, uomini e donne, sposati o

2021-08-31T02:02:44+02:0027 March 2014|
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