Lettera indirizzata ad Elena Alvino
Roma, 18 dicembre 1948 Nei primi giorni del dicembre 1948, Chiara con tre delle sue prime compagne va ad abitare in casa dei coniugi Elena e Luigi Alvino. Da allora Chiara chiamerà la signora Alvino “Frate Jacopa” per il suo materno servizio e per la sua disponibilità verso tutti. Pochi giorni dopo il suo arrivo, Chiara confessa a Elena, con squisita sensibilità, il suo errore di giudizio nei confronti di alcune persone “ricche" Mia carissima in Gesù Amore Infinito, Stamane sarei corsa da Lei appena svegliata, se non avessi temuto di disturbare.Sentivo di dover compiere un atto di giustizia verso Gesù che nel mio cuore parlava così forte, rimproverandomi. Ciò che Le dico [...] vorrei restasse assolutamente fra il mio ed il suo cuore. Nessun altro potrebbe comprendere. Ieri, prima di andar a letto, e stamane pure ho sentito un certo disgusto in me. Non sapevo con precisione la causa di esso. Analizzandomi un po', un attimo solo, compresi che tutto dipendeva dal fatto d'aver ieri rotto la carità. Mi sembrava
