Lo Spirito Santo

Castel Gandolfo, 8 dicembre 1996 Una breve riflessione di Chiara Lubich sullo Spirito Santo nella vita e nell’esperienza del  Movimento dei Focolari. {rokbox title=|Lo Spirito Santo :: Castel Gandolfo, 8 dicembre 1996| size=|561 350| thumb=|images/video/lubich_19961208.jpg|}https://vimeo.com/66452646&autoplay=1{/rokbox}

2021-09-01T04:01:18+02:0017 May 2013|

La famiglia è il futuro

Lucerna (Svizzera), 16 maggio 1999 Dal discorso tenuto a Lucerna (Svizzera) il 16 maggio 1999, in occasione del 19° Congresso Internazionale per la famiglia dal titolo «La famiglia è il futuro».

2022-09-09T15:36:09+02:0010 May 2013|

Maria, trasparenza di Dio

Fiera di Primiero (TN), 1959 Chiara Lubich scrisse questo testo per la Mariapoli di Fiera di Primiero del 1959. La Mariapoli era, a quei tempi, un periodo di vacanze trascorse insieme da quanti vivevano lo spirito dei Focolari. Tra le tante parole che il Padre pronunziò nella Sua Creazione ve ne fu una tutta singolare. Non poteva esser tanto oggetto d’intelletto quanto d’intuizione, non tanto splendore di sole divino, quanto ombra soave e tiepida, quasi nuvoletta alacre e bianca che tempera e adatta i raggi del sole alla capacità visiva dell’uomo. Era nei piani della Provvidenza che il Verbo si facesse carne, che una parola, la Parola, fosse scritta in terra a carne e sangue, e questa Parola abbisognava d’uno sfondo. Le armonie celesti bramavano, per amor di noi, trasferire il loro concerto unico e solo, sotto le nostre tende: ed esse avevano bisogno d’un silenzio. ll Protagonista dell’umanità, che dava senso ai secoli passati e illuminava e convogliava dietro a Sé i secoli futuri, doveva apparire sulla scena del mondo,

2021-08-31T02:02:35+02:003 May 2013|

Ero ammalato

Roma, 1978 Ho visto un uomo in una corsia d’ospedale, ingessato. Aveva bloccato il torace e un braccio, il braccio destro. Col sinistro s’arrangiava a far tutto... come poteva. Il gesso era una tortura, ma il braccio sinistro, anche se più stanco alla sera, s'irrobustiva lavorando per due. Noi siamo membra l'uno dell'altro e il servizio reciproco è nostro dovere. Gesù non ce l'ha solo consigliato, ce l'ha comandato. Quando serviamo qualcuno, per la carità, non crediamoci santi. Se il prossimo è impotente, dobbiamo aiutarlo, e aiutarlo come si aiuterebbe, potendolo, lui stesso. Altrimenti che cristiani siamo? Se poi, venuta la nostra ora, abbiamo bisogno della carità del fratello, non sentiamoci umiliati. Al giudizio finale udiremo ripetere da Gesù: “Ero... malato... e mi avete visitato”; ero carcerato, ero ignudo, ero affamato...1, dove Gesù ama nascondersi proprio sotto il sofferente e il bisognoso.Sentiamo perciò anche allora la nostra dignità e ringraziamo di gran cuore chi ci aiuta, ma riserviamo il più profondo ringraziamento per Dio che ha creato il cuore umano caritatevole,

2021-08-31T02:02:34+02:0020 April 2013|
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