Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita …

Roma, 25 Aprile 1985 Commento alla Parola di vita: Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli (1 Gv 3,14). Giovanni scrive alle comunità cristiane da lui fondate in un momento di grave difficoltà. Cominciavano infatti a serpeggiare le eresie e le false dottrine in materia di fede e di morale e c'era poi l'ambiente pagano, duro e ostile allo spirito del Vangelo, nel quale i cristiani dovevano vivere. Volendo aiutare i suoi, l'apostolo indica loro il rimedio radicale: amare i fratelli, vivere il comandamento dell'amore ricevuto fin dall'inizio nel quale egli vede riassunti tutti i comandamenti. Così facendo essi conosceranno cos'è “la vita”, saranno cioè sempre più introdotti nell'unione con Dio, faranno l'esperienza di Dio-Amore. E facendo questa esperienza, saranno confermati nella fede e potranno far fronte a tutti gli attacchi, soprattutto in tempo di crisi. Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. «Noi sappiamo...». L'apostolo fa riferimento ad una conoscenza che viene dall'esperienza. È come se dicesse: noi

2021-08-31T02:02:30+02:0031 January 2013|

Sempre avanti

Melbourne, 2 Febbraio 1982 Nel febbraio 1982 Chiara si trova in Australia. Prende spunto da due animali tipici di quel continente – il canguro e l'uccello emù che non sanno camminare all'indietro – per incoraggiare i suoi ad andare sempre avanti nel vivere per l'unità.

2023-04-14T15:25:30+02:0021 January 2013|

Quando si è conosciuto il dolore

Roma, 1958 In questo scritto, pubblicato nella rivista Città Nuova del maggio 1958, e poi su Meditazioni, Chiara ci dona la forte esperienza di dolore-amore che viveva in quegli anni. Quando si è conosciuto il dolore in tutte le sfumature più atroci, nelle angosce più varie, e si son tese le mani a Dio in mute strazianti implorazioni, in sommesse grida di aiuto; quando si è bevuto il fondo del calice e si è offerta a Dio, per giorni e per anni, la propria croce, confusa con la sua, che la valorizza divinamente, allora Dio ha pietà di noi e ci accoglie nella sua unione. È il momento in cui, dopo aver esperimentato il valore unico del dolore, dopo aver creduto all’economia della croce ed averne visto gli effetti benefici, Iddio mostra in forma più alta e nuova qualcosa che vale più ancora del dolore. È l’amore agli altri in forma di misericordia, l’amore che fa allargare cuore e braccia ai miserabili, ai pezzenti, agli straziati dalla vita, ai peccatori pentiti.Un

2021-08-16T03:48:20+02:007 January 2013|
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