Lanciati all’infinito
24 giugno 1958 I santi son dei grandi che, vista nel Signor la lor grandezza, giocano per Iddio, da figli suoi, ogni lor cosa. Danno senza richieder. Danno la vita, l’alma, la gioia, ogni terren legame, ogni ricchezza. Liberi e soli lanciati all’infinito attendon che l’Amore l’introduca nei Regni eterni; ma già da questa vita sentono empire il loro cuor d’amore, del vero amore, del solo amor che sazia, che consola di quell’amor che infrange le palpebre dell’alma e dona lacrime nuove. Ah! nessun uomo sa chi sia un santo. Ha dato ed or riceve; e un flusso interminato passa fra Cielo e terra, lega la terra al Cielo e cola dagli abissi ebbrezza rara, linfa celeste che non si ferma al santo, ma passa sugli stanchi, sui mortali, sui ciechi e paralitici nell’alma e sfonda e irrora, solleva e attrae e salva. Se vuoi saper l’amor chiedilo al santo. Chiara Lubich Testo (Da scritti Spirituali/1, Roma 1978, p. 76-77)