Chi è il fratello
Rocca di Papa, 05 Ottobre 1978 Un approfondimento sulla realtà dell’uomo, inteso come fratello, alla luce dell’Antico Testamento.
Rocca di Papa, 05 Ottobre 1978 Un approfondimento sulla realtà dell’uomo, inteso come fratello, alla luce dell’Antico Testamento.
Castel Gandolfo, 24 Febbraio 2002 downloads/chi_20020224_it.mp3 Trascrizione Download
Culto, Liturgia, e Comunità unita, nella ricorrenza del Concilio Vaticano II.Questo testo è tratto in parte da un diario di Chiara Lubich del 4 maggio 1968. «Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono» [Mt 5,23-24].Il culto divino e l’amore dei fratelli che compone e ricompone l’unità fra essi non possono essere assolutamente disgiunti.Se una comunità non si «realizza» in Cristo, nella piena comunione, è evangelicamente inadatta a presentare a Dio un degno culto. In questi ultimi tempi il Concilio ha risvegliato questo senso della comunità unita; e lo Spirito Santo, soffiando in vari modi, ha fatto riscoprire il Vangelo della carità.Ma quale bisogno ne avevamo noi cristiani!Ecco perché sovente sentivamo di non comprendere in tutto il suo valore la liturgia.Noi siamo per lo più eredi di una religiosità individuale, dove non si bada troppo
Assisi, 26 Ottobre 2000 I carismi nella Chiesa, accomunati dallo stesso soffio dello Spirito Santo, aprono nuovi percorsi e sottolineano spesso in modo inedito aspetti del messaggio evangelico come dono per l’umanità. Quali sono i punti in comune fra la spiritualità di S. Francesco e il Movimento dei Focolari? Chiara Lubich li evidenzia ad un incontro ad Assisi con la famiglia francescana. {rokbox title=|Presentazione del Movimento dei Focolari :: Assisi, 26 ottobre 2000| size=|561 350| thumb=|images/video/lubich_20001026.jpg|}http://vimeo.com/50700956&autoplay=1{/rokbox}
Città Nuova, 25 gennaio 1983 Commento alla Parola di vita: Sulla tua parola getterò le reti (Lc 5,5). Gesù, quando finì di insegnare, seduto sulla barca di Simone, disse a lui e ai suoi compagni di gettare le reti in mare; e Simone, pur affermando che tutta la notte avevano faticato invano, soggiunse: «Sulla tua parola getterò le reti». E, gettatele, furono talmente ripiene di pesci che si rompevano. Vennero allora dei compagni ad aiutarlo e riempirono essi pure le barche a tal punto che quasi affondavano. Simone, assai stupito, come lo erano anche Giacomo e Giovanni suoi compagni, si gettò allora ai piedi di Gesù, pregandolo di allontanarsi da lui peccatore. Ma Gesù gli disse di non temere: da quel momento sarebbe diventato pescatore di uomini. E da quell'istante, Simone, Giacomo e Giovanni divennero suoi discepoli. Questo è il racconto della pesca miracolosa, che simboleggia la futura missione degli apostoli. Il comportamento di Pietro è modello non solo per gli altri apostoli e per coloro che gli succederanno, ma anche
Commentaire de la Parole de vie: «Sur ta parole, je vais jeter les filets.» (Lc 5,5). Chiara Lubich downloads/chi-19821221-2fr.mp3 Transcription Download