Sono venuto a portare il fuoco sulla terra…

Commento alla Parola di Vita: Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! (Gv 15,3) Nell'Antico Testamento il fuoco simbolizza la Parola di Dio pronunciata dal profeta. Ma anche il giudizio divino che purifica il suo popolo, passando in mezzo ad esso. Così è la Parola di Gesù: essa costruisce, ma contemporaneamente distrugge ciò che non ha consistenza, ciò che deve cadere, ciò che è vanità e lascia in piedi solo la verità. Giovanni Battista aveva detto di lui: «Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco» (Lc 3,16), preannunciando il battesimo cristiano inaugurato il giorno di Pentecoste con l'effusione dello Spirito Santo e l'apparizione delle lingue di fuoco (Cf At 2,3). Dunque è questa la missione di Gesù: gettare il fuoco sulla terra, portare lo Spirito Santo con la sua forza rinnovatrice e purificatrice. Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! Gesù ci dona lo Spirito. Ma in che modo lo Spirito Santo agisce? Lo

2021-08-31T02:02:16+02:0030 April 2012|

Lettera dell’Avvento 1944 a Duccia Calderari

A disposizione dei disegni di Dio Nell’Avvento del Regno dell’Amore! Carissima Duccia*, Ti ho lasciata prima ed appena lasciata t’ho abbandonata all’Amore, perché faccia di te la S. Caterina dei nuovi tempi.Sono andata in S. Marco ed ho pregato Lui, l’Onnipotente per te.Gli ero vicinissima col corpo e col cuore e Lui m’ha parlato di te. M’ha detto che il tuo desiderio è accolto nel Cielo e Lui, l’onnipotente, è pronto all’attuazione.M’ha detto però di parlarti così:Il voler esser S. Caterina è buona cosa.Il poter essere S. Caterina dipende tutto da Dio e dipende tutto da te. leggi tutto il testo * Duccia, di qualche anno più grande di Chiara, era un’assistente sociale, crocerossina che abitava in Piazza Cappuccini, a Trento, vicino al focolare dove Chiara si era trasferita nel settembre 1944.Chiara le dà come modello Santa Caterina da Siena, molto popolare in Italia, la cui spiritualità era centrata sul binomio «Sangue e Fuoco».Si percepisce che l’Autrice inizia ad avere coscienza di essere portatrice di un dono, di essere stata scelta da

2021-08-31T02:02:15+02:0027 April 2012|

La nostra responsabilità è grande

Roma, 30 marzo 1959 Certo che la nostra responsabilità è grande, perché noi cristiani dobbiamo essere dei testimoni di Cristo e, da come ci comportiamo, gli altri possono intuire quale sia il messaggio portato da Gesù in terra. Ma succede che alle volte la testimonianza di Cristo fatta dalle nostre persone sia poca o nulla, o deforme in una maniera o in un’altra. Caratteri vari e menti indocili all’azione della grazia danno di Gesù un’idea a loro immagine e somiglianza, per cui il mondo che vede e osserva, deduce quanto può dedurre dai dati che possiede: che la religione, ad esempio, piega il collo alle persone, ma non la volontà, nella sua radice più profonda, perché quel dato cristiano che si dice discepolo di Cristo, essendo ancor lui che vive in se stesso e non Cristo in lui, getta un’ombra che vela, nella sua persona, la religione da lui professata. Di conseguenza, continua e si perpetua tragicamente la separazione dei lontani da coloro che, rivivendo l’Amore che è Dio, dovrebbero attrarre

2021-08-31T02:02:15+02:0023 April 2012|

Intervista rilasciata a ZENIT in occasione della settimana santa

Roma, giovedì 8 aprile 2004 Ci avviciniamo alla Pasqua. Mentre nel mondo si respira un clima di paura per l’incombere del terrorismo, dal mistero del venerdì santo e della Pasqua di resurrezione, quale risposta? Chiara Lubich: E’ venerdì santo ogni giorno. Guardando il telegiornale, davanti al susseguirsi di uccisioni e attentati, in quelle immagini di violenza disumane, nel grido di quelle sofferenze, risuona il grido di abbandono che Gesù ha lanciato al Padre sulla croce: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?, la sua prova più alta, la tenebra più oscura. Ma è un grido che non è rimasto senza risposta. Gesù non è rimasto nel baratro di quell’infinita sofferenza, ma, con uno sforzo immane e inimmaginabile si è riabbandonato al Padre, superando quell’immenso dolore ed ha riportato così gli uomini in seno al Padre e nel reciproco abbraccio. leggi tutto il testo

2021-08-31T02:02:14+02:005 April 2012|

Il crudo del Vangelo

Rocca di Papa, 6 dicembre 1973* L’estate scorsa è stata un po’ particolare per le sofferenze che Dio aveva pensato di riservare a me in modo speciale, e di conseguenza – per l’unità –, ad alcuni membri del Movimento che erano con me.Noi abbiamo sempre detto che il dolore e l’amore vanno taciuti, mentre la luce, che si ricava dall’esperienza, va data. Ciò che è avvenuto nei mesi passati mi sembra di un’importanza, vorrei dire, capitale, per noi. Mi pare infatti che Dio abbia voluto mettere in luce qualche cosa del suo Vangelo che non avevamo ancora approfondito. leggi tutto il testo * Questo testo è il frutto di un’esperienza spirituale vissuta da Chiara Lubich in quell’anno, quando, colpita nel fisico da una dolorosa doppia ernia del disco e nello spirito da altre sofferenze, venne ad approfondire una dimensione nuova del Vangelo. Il testo conserva la forma di una conversazione familiare con alcuni responsabili del Movimento perché così è nato.

2021-08-31T02:02:12+02:005 April 2012|

Voi siete già mondi, per la parola…

Commento alla Parola di Vita: Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato (Gv 15,3) Penso che il cuore dei discepoli, sentendo questa decisa parola di incoraggiamento di Gesù, abbia sussultato.Come sarebbe meraviglioso se Gesù la potesse indirizzare anche a noi! Per esserne un po' degni, vediamo di comprenderla. Gesù ha appena fatto il famoso paragone della vite e dei tralci. Egli è la vera vite, il Padre il vignaiolo, che recide i tralci infruttiferi e pota ogni tralcio che porta frutto, perché ne porti di più. Spiegato questo, egli afferma: Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato «Siete già mondi...». Di che purezza si tratta? Di quella disposizione d'animo necessaria per star dinanzi a Dio, di quell'assenza di ostacoli (come il peccato, ad esempio) che si oppongono al contatto col sacro, all'incontro col divino. Per avere questa purezza, è necessario un aiuto dall'Alto. Già nell'Antico Testamento, l'uomo aveva preso coscienza della sua incapacità di avvicinarsi a Dio con le sue sole forze. Occorreva

2021-08-31T02:02:11+02:0031 March 2012|
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