E beata colei che ha creduto…

Città Nuova, 25 luglio 1999 Commento alla Parola di Vita: E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore(Lc 1,45). Questa Parola fa parte di un avvenimento semplice e altissimo al tempo stesso: è l'incontro fra due gestanti, fra due madri, la cui simbiosi spirituale e fisica con i loro figli è totale. Sono esse la loro bocca, i loro sentimenti. Quando parla Maria, il bambino di Elisabetta fa un balzo di gioia nel suo ventre. Quando parla Elisabetta sembra che le parole le siano messe sulle labbra dal Precursore. Ma mentre le prime parole del suo inno di lode a Maria sono rivolte personalmente alla madre del Signore, le ultime sono dette in terza persona: "Beata colei che ha creduto".Così la sua "affermazione acquista carattere di verità universale: la beatitudine vale per tutti i credenti, concerne coloro che accolgono la Parola di Dio e la mettono in pratica e che trovano in Maria il modello ideale" . E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore.

2021-08-31T02:01:56+02:0030 July 2010|

Il Dio in cui credere

25 febbraio 1978 Città Nuova {rokbox title=|Dialogo aperto :: di Chiara Lubich - Città Nuova, 25/02/1978| size=|fullscreen| thumb=|images/scritti/19780225_CN-p.jpg|}downloads/chi_19780225_it.pdf{/rokbox} DIALOGO APERTOdi Chiara Lubich “Viviamo anni in cui il pensiero umano è in rapida evoluzione, anche il concetto di Dio. Qual è il vero volto di Dio in cui credere?" R.B. - Roma Il vero volto di Dio in cui credere oggi è quello di sempre. Ma ogni epoca lo sa specificare meglio, penetrare meglio. Per andare diritti alla verità, indiscutibile perché infallibile, sarà bene vedere come Paolo VI mostra nella sua Professione di Fede, nel suo Credo, il volto di Dio: «Noi crediamo in un solo Dio... Noi crediamo che questo Dio è assolutamente uno... Egli è «colui che è» come lui stesso lo ha rivelato a Mosè; ed egli è “Amore” come ce lo insegna l’apostolo Giovanni: cosicché questi due nomi: Essere e Amore, esprimono ineffabilmente la stessa realtà divina».Ecco il vero volto di Dio in cui credere: Dio amore. Non un dio immutabile e relegato lontano nel suo cielo, ma

2021-08-31T02:01:56+02:0024 July 2010|

Typical Features of Prayer of the Focolare Movement

Rocca di Papa, September 28, 1998 {rokbox title=|Typical Features of Prayer of the Focolare Movement :: Rocca di Papa, 28 September 1998| size=|561 350| thumb=|images/video/lubich_19980928.jpg|}http://vimeo.com/12972146&autoplay=1{/rokbox} From a conversation to the leaders of the Focolare Movement Transcription

2021-09-02T03:21:00+02:0017 July 2010|

Intervista a Chiara di Jean-Claude Darrigaud

Rocca di Papa, 23 novembre 1977 Jean-Claude: Mi piacerebbe molto tu dicessi questa storia, che tu hai raccontato tante volte, della bottiglia di latte. Com'è stata? Chiara Lubich: Una cosa semplicissima. Eravamo a casa, avevo due sorelline e la mamma. Bisognava andare tutti i giorni a prendere il latte percorrendo uno stradone, che vuol dire una strada asfaltata, un po' fuori della città, non so, sarà stato un chilometro e mezzo, due, adesso non posso dire, e presso una fattoria. La mamma sempre cercava di non occupare me in faccende di casa per lasciarmi studiare, dato che delle figliole ero l'unica che avevo preso la strada dello studio assieme a mio fratello Gino. Quindi cercava di incaricare le mie sorelline di questo. Sennonché era un giorno d'inverno molto, molto freddo, e una sorellina, per un motivo, che adesso non ricordo, non si sentiva d'andare; un'altra sorellina non si sentiva di andare. E siccome io già sentivo una certa attrattiva verso Dio e il desiderio di amarlo, mi sono offerta di andare,

2021-08-31T02:01:55+02:008 July 2010|

Santificarci Chiesa

Come è facile costatare, si sta facendo strada in mezzo ai cristiani il desiderio profondo, l’urgenza – vorrei dire – di servire la Chiesa, ma non tanto e non solo in modo esterno e materiale, quanto piuttosto in maniera diversa, più consona alla loro fede, più essenziale.Si avverte che, specie fra i laici, il modo di farsi santi, così come è stato concepito finora, è poco sentito, anzi a volte è considerato superato. Lo stile di santità del cristiano d’oggi va oltre quello di una perfezione cercata individualmente, e si esprime spesso così: vogliamo farci santi insieme, desideriamo una santità collettiva.Così si vanno formando qua e là gruppi di cristiani impegnati, che uniti tendono a Dio.Ebbene, ci sembra che sia Dio a volere ciò, purché il tutto abbia un timbro ampio, un respiro ecclesiale, l’amorosa unità con la Gerarchia. Il volto della Chiesa, qui trasparente di luce, lì offuscato da ombre, deve riflettersi in ogni cristiano, in ogni gruppo di cristiani: il che significa che dobbiamo sentire nostre non solo tutte

2021-08-31T02:01:55+02:0011 June 2010|

Your Ideal is God, not to be priests

Prague, May 3, 2001 {rokbox title=|An answer to a group of seminarians: “Your Ideal is God, not to be priests” :: Prague, 3 May 2001| size=|561 350| thumb=|images/video/lubich_20010503.jpg|}http://vimeo.com/12366192&autoplay=1{/rokbox} An answer to a group of seminarians: “Your Ideal is God, not to be priests” Transcription

2021-09-02T03:21:01+02:007 June 2010|
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