Un seminario con il Centro Chiara Lubich
Quante volte ho ripetuto la definizione offerta da Mutuae relationes: «Il carisma del fondatore si rivela come un’esperienza dello Spirito trasmessa ai propri discepoli per essere da questi vissuta, custodita, approfondita e costantemente sviluppata in sintonia con il corpo di Cristo in perenne crescita». Il carisma: non una definizione, un progetto teorico, ma un’esperienza guidata dallo Spirito Santo che poi può essere letta anche nella sua formulazione dottrinale. Compito di ogni fondatore e fondatrice è “trasmettere” il dono ricevuto: non gli appartiene, è per la Chiesa. Da parte loro i discepoli sono chiamati a vivere, custodire, approfondire e costantemente sviluppare il dono ricevuto. “Vivere”, innanzitutto. Questo verbo ci ricorda che il carisma, prima di essere oggetto di studio, è una realtà viva e dinamica così come lo Spirito che ne è all’origine. Grazie al carisma lo Spirito conforma a Cristo e coinvolge in un cammino di sequela. Questa parola, “vivere”, ricorda che siamo implicati in un’opera di Dio, che ci supera infinitamente e di cui siamo a servizio, con gioia e riconoscenza.