Intervista a Chiara di Jean-Claude Darrigaud
Interview to Chiara by Jean-Claud Darrigaud
Rocca di Papa, 23 novembre 1977
Jean-Claude:
Mi piacerebbe molto tu dicessi questa storia, che tu hai raccontato tante volte, della bottiglia di latte. Com'è stata?
Chiara Lubich: Una cosa semplicissima. Eravamo a casa, avevo due sorelline e la mamma. Bisognava andare tutti i giorni a prendere il latte percorrendo uno stradone, che vuol dire una strada asfaltata, un po' fuori della città, non so, sarà stato un chilometro e mezzo, due, adesso non posso dire, e presso una fattoria.
La mamma sempre cercava di non occupare me in faccende di casa per lasciarmi studiare, dato che delle figliole ero l'unica che avevo preso la strada dello studio assieme a mio fratello Gino. Quindi cercava di incaricare le mie sorelline di questo. Sennonché era un giorno d'inverno molto, molto freddo, e una sorellina, per un motivo, che adesso non ricordo, non si sentiva d'andare; un'altra sorellina non si sentiva di andare. E siccome io già sentivo una certa attrattiva verso Dio e il desiderio di amarlo, mi sono offerta di andare, proprio spinta come da Dio, cosciente di fare qualcosa che piace a Dio.
Allora ho preso la bottiglia e mi sono avviata verso questa strada così fredda, così... E a un certo punto di questa strada, proprio dove passa sopra una specie di ponte, ho avvertito dentro di me - leggendo anche una lettera molto calda di amore di Dio che m'era arrivata -, ho avvertito dentro di me un pensiero, che si potrebbe sintetizzare così, se ben ricordo: "Ormai hai la tua età, hai 23-22 anni, 23 anni, adesso è il momento di darti a me; forse più tardi saresti sfiorita. A Dio non si danno le cose sfiorite, si dà il bocciolo, si dà. Quindi donati tutta a me."
La cosa è stata così forte che io mi sono fermata e dentro di me ho detto: "Sì, subito", e ho deciso di scrivere al mio padre spirituale una lettera chiedendogli, con tutto il cuore, di lasciarmi fare questo passo per tutta la vita.
Poi sono andata, ho preso il latte e sono ritornata a casa con questa convinzione che ho sempre avuto poi dopo: che Dio si manifesta nelle persone che amano, nel momento in cui amano e che quindi, avendo fatto - spinta da Dio, dalla grazia di Dio - un atto di amore verso le mie sorelline e verso la mamma, Dio aveva colto quell'occasione per manifestarsi in questa chiamata. Così.