Ideata come uno degli eventi per il Centenario di Chiara Lubich, era stata sospesa a causa della pandemia ed i fondi raccolti donati in beneficienza. Adesso arriva sui social dei Focolari in Brasile con gli stessi contenuti e nuovi linguaggi.
Una mostra prevista per agosto 2020 poi rimandata a novembre e infine approdata sul web. Un itinerario faticoso per questo evento dedicato a Chiara Lubich in occasione del Centenario della sua nascita ed oggi fruibile attraverso i profili social di @focolaresbrasil (Facebook, Instagram e Youtube): foto, video e contenuti testuali saranno pubblicati quotidianamente per tutto il mese di novembre 2020. Una mostra diversa da quella prevista, con un pubblico ampliato grazie al web, arricchita del contributo di un’équipe intergenerazionale. Ne parliamo con Josè Portella, uno dei curatori della mostra.
– Come è nata l’idea di sostituire la mostra in presenza con una virtuale? Chi ha fatto parte dell’équipe di realizzazione e come avete lavorato?
Siamo un team di sedici persone del Movimento dei Focolari, di diverse età e vocazioni: giovani e adulti, volontari e focolarini. Dall’inizio del 2019 lavoravamo insieme per presentare in Brasile una versione ridotta della mostra allestita alle Gallerie di Trento in Italia. Poi è arrivata la pandemia. A maggio 2020, rendendoci conto della gravità della situazione, abbiamo capito che potevamo “celebrare” il Centenario aiutando i bisognosi colpiti dalla pandemia. In accordo con le persone che avevano già fatto donazioni per la mostra, abbiamo donato quanto ricevuto a chi era più in difficoltà. È stato allora che abbiamo saputo che per la mostra di Trento si stava preparando un percorso online. Ma la semplice traduzione non bastava per raggiungere la realtà brasiliana. Perché non fare qualcosa di virtuale specifico per il nostro Paese? Con alcuni esperti delle nuove generazioni, che si sono uniti all’équipe, ci siamo divisi in tre gruppi per adattare il materiale espositivo di Trento, preparare video, valutare le esigenze finanziarie. Un’esperienza di unità tra generazioni. La difficoltà principale è stata mantenere la narrativa della mostra di Trento, ma con un approccio brasiliano e un linguaggio adatto ai social media.
Quali sono le caratteristiche del percorso che avete riservato ai visitatori virtuali?
Ci sono quattro video promozionali e un video per il lancio della Mostra. Poi si presenta Chiara Lubich e il suo carisma secondo tre tematiche: essere con la storia della Lubich; influire con la testimonianza delle persone che hanno conosciuto e che vivono la spiritualità dell’unità; agire con tutte le realtà che sono nate attraverso il suo carisma.
Che cosa secondo voi Chiara Lubich ha da dire al Brasile di oggi, anche nel particolare momento di pandemia che stiamo vivendo a livello planetario?
Chiara Lubich durante un viaggio in Brasile nel 1991, di fronte alla disuguaglianza che osservava, ha intuito l’Economia di Comunione e affermato che il Movimento in Brasile è chiamato ad agire sulla comunione dei beni a livello globale. Oggi, nel contesto della pandemia, incarnare questo carisma significa prendersi cura dell’altro, condividere non solo beni materiali, ma dedicare la propria vita al servizio degli altri, non chiedersi chi è il mio prossimo, ma di chi sono io il prossimo. In sintonia con l’Enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti” siamo chiamati come popolo ad agire in fraternità, sull’esempio del buon samaritano. Solo allora emergeranno uomini nuovi per costruire una società più inclusiva e fraterna.
a cura di Anna Lisa Innocenti