Chiara Lubich premia le città
Il premio internazionale “Chiara Lubich per la fraternità” istituito nel 2008 dall’Associazione “Città per la Fraternità”, è giunto alla IV edizione.
Come da prassi ormai consolidata, la città di Genova, vincitrice lo scorso anno del premio, ne ha ospitato quest’anno l’edizione 2012.
Il testimone è passato alla città di Medolla. I rappresentanti del Consiglio comunale hanno ritirato il premio a nome anche degli altri comuni dell’Emilia Romagna colpiti dal sisma del maggio scorso. Un riconoscimento motivato “dal forte esempio donato al Paese nel non volersi ripiegare nell’emergenza, ma nel cooperare,nel mutuo aiuto, per ricostruire non solo le necessarie ragioni materiali, ma anche il senso della comunità e della convivenza”.
Una menzione d’onore è stata inoltre conferita al Consiglio Regionale del Piemonte “per l’importante percorso di dialogo, di confronto e riflessione sulla fraternità iniziato già dal 2005”, e al Comune di Pineto “per il forte impegno a vivere con i comuni confinanti progetti di fraternità”.
La cerimonia si è svolta il 30 novembre, momento clou del Convegno “Cosa sarebbe l’Italia senza le città?”. Una tre-giorni di riflessione e confronto sulla sfide che la fraternità propone al governo della città.
Mentre Genova viveva momenti di grande apprensione per la vicenda dell’Ilva, parole come “fraternità”, “bene comune”, “cittadinanza attiva”, sono risuonate senza fraintendimenti in tutta la loro pregnante attualità.
Gli scranni della Sala Rossa del cinquecentesco Palazzo Tursi, sede del Consiglio Comunale, erano quel giorno occupati da sindaci e assessori, parlamentari e semplici cittadini di ogni colore politico che si sono dati appuntamento da tante città grandi e piccole per riflettere sul cammino da percorrere insieme sulla via ardua della fraternità in politica proposta da Chiara Lubich.
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