L’11 agosto, festa liturgica di Santa Chiara d’Assisi, rappresenta fin dagli albori del Movimento fondato da Chiara Lubich un momento di gioiosa riflessione spirituale. Chiara, ispirandosi alla santa di Assisi per la sua radicalità evangelica, invitava ogni anno a scoprire, attraverso la luce del carisma dell’unità, un aspetto profondo della sua vita. La ricorrenza dell’agosto 1990 diventa occasione di ringraziamento per le grazie ricevute e di incoraggiamento a crescere nell’amore e nella rinuncia, tracciando un cammino di santità segnato dall’“arte del levare”: togliere da sé ciò che ostacola la nascita di Cristo in noi.
Nella conversazione telefonica del 9 agosto 1990 Chiara tra l’altro dice:
“Noi – lo sappiamo – seguiamo la via dell’amore, dell’amore a Dio nell’esser tutti protesi verso la sua volontà anche dolorosa, e verso i fratelli. In particolare, andiamo a Dio attraverso il fratello. Ed è qui che troviamo la più ampia possibilità di rinnegare noi stessi e portare la croce: pensando, curandoci degli altri, non pensiamo a noi stessi, rinunciamo a noi, siamo staccati da noi stessi. E ciò, e in modo particolare, non solo quando il fratello è sensibile e risponde al nostro amore, ma anche quando non lo è.
Se il fratello, infatti, è molto spesso causa della nostra gioia, di quella gioia soprannaturale che conosciamo, amando, egli è a volte anche la nostra croce, il nostro Gesù Abbandonato che dobbiamo ab- bracciare con tutto il cuore.
E questa è vera penitenza.
Tuttavia – l’ho detto ancora, ma lo ripeto qui data l’importanza della cosa – può accadere che, per rinnegarci e renderci totalmente morti a noi stessi, non basti l’amare, facendo nostra la volontà di Dio anche penosa di ogni giorno, e l’amare i fratelli, il patire per i fratelli. Rimane qualcosa, qualche attaccamento: ad una propria idea, ad esempio, ad un proprio gusto, ad una soddisfazione, a qualche parola o pensiero inutile o vano, ad un libro, ai soldi, ad un programma tele- visivo non necessario, a persone, ecc.
Allora occorre perdere, tagliare”
(Chiara Lubich, L’arte del levare, in Conversazioni in Collegamento telefonico, Opere di Chiara Lubich 8/1, a cura di M. Vandeleene, Città Nuova, 2019, pag. 407-409)