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28 maggio 1997. Chiara Lubich interviene nella sede delle Nazioni Unite, esortando a divenire tutti costruttori di pace e testimoni di unità, a partire dal proprio ambiente di vita fino alle istituzioni globali come le Nazioni Unite, per promuovere l'unità e la fraternità.
28 maggio 1997. Chiara Lubich interviene nella sede delle Nazioni Unite, esortando a divenire tutti costruttori di pace e testimoni di unità, a partire dal proprio ambiente di vita fino alle istituzioni globali come le Nazioni Unite, per promuovere l'unità e la fraternità. "La pace, come testimoniano anche le finalità e l'azione delle Nazioni Unite, ha nomi nuovi e richiede - afferma Chiara - in primo luogo uno sforzo che l'ONU, con il vostro speciale apporto e il contributo di tutti, può sostenere: superare la categoria del nemico, di qualsiasi nemico. Escludere la guerra non basta, vanno create le condizioni perché ogni popolo senta di poter amare la patria altrui come la propria, in un reciproco e disinteressato scambio di doni".
Nel 1987 Chiara Lubich, in una conversazione telefonica, invita a "gettare" nel Padre ogni preoccupazione. Riconosce che "non sempre è facile credere e credere all’amore di Dio. Ma noi dobbiamo sforzarci di farlo in tutti i casi, anche nei più ingarbugliati. Assisteremo anche ora all’intervento di Dio volta per volta. Egli non ci abbandonerà, ma avrà cura di noi", e dedica questo pensiero in modo particolare a quanti vivono situazioni difficili. Il testo integrale è pubblicato in C. Lubich, Conversazioni, Roma 2019, pp. 278-280.
L’11 agosto, festa liturgica di Santa Chiara d’Assisi, rappresenta fin dagli albori del Movimento fondato da Chiara Lubich un momento di gioiosa riflessione spirituale. Chiara, ispirandosi alla santa di Assisi per la sua radicalità evangelica, invitava ogni anno a scoprire, attraverso la luce del carisma dell’unità, un aspetto profondo della sua vita. La ricorrenza dell’agosto 1990 diventa occasione di ringraziamento per le grazie ricevute e di incoraggiamento a crescere nell’amore e nella rinuncia, tracciando un cammino di santità segnato dall’“arte del levare”: togliere da sé ciò che ostacola la nascita di Cristo in noi.
L’11 agosto, festa liturgica di Santa Chiara d’Assisi, rappresenta fin dagli albori del Movimento fondato da Chiara Lubich un momento di gioiosa riflessione spirituale. Chiara, ispirandosi alla santa di Assisi per la sua radicalità evangelica, invitava ogni anno a scoprire, attraverso la luce del carisma dell’unità, un aspetto profondo della sua vita. La ricorrenza dell’agosto 1990 diventa occasione di ringraziamento per le grazie ricevute e di incoraggiamento a crescere nell’amore e nella rinuncia, tracciando un cammino di santità segnato dall’“arte del levare”: togliere da sé ciò che ostacola la nascita di Cristo in noi.