“Come te stesso.”

Amare è un’arte che nasce dal modo con cui ci relazioniamo con i prossimi. Chiara Lubich, in questo scritto degli anni ’60 invita a non fare alcuna discriminazione, a “non cercare scuse all’amore. Il prossimo è chiunque ti passa accanto – dice – chiunque”. Ogni Parola di Dio è il minimo e il massimo che egli ti chiede, per cui quando tu leggi: «Ama il prossimo tuo come te stesso» (Mt 19, 19), hai della legge fraterna la massima misura. Il prossimo è un altro te stesso e come tale lo devi amare. Se lui piange, piangerai con lui; e se ride con lui riderai; e se ignora ti farai con lui ignorante e se ha perduto suo padre t’immedesimerai nel suo dolore. Tu e lui siete due membra di Cristo e che soffra l’una o l’altra è la stessa cosa per te. Perché per te ciò che vale è Dio che è Padre d’entrambi. E non cercare scuse all’amore. Il prossimo è chiunque ti passa accanto, povero o ricco, bello o brutto; ignorante

2025-03-09T21:20:53+01:009 March 2025|

“Blessed are the poor in spirit, for theirs is the Kingdom of heaven” (Mt 5,3).

Chiara Lubich highlights the fact that the poor are not so much those who do not have, but rather those who give. "The 'poor in spirit', because while they have gone without, have everything; they are poor in themselves yet they are rich in God. The evangelical phrase also applies here: "Give and it will be given to you" (Lk 6:38): we give what we have and we are given back nothing less than the Kingdom of heaven."   The text is published in C. LUBICH, "Parole di Vita", edited by Fabio Ciardi, “Opere di Chiara Lubich”, Città Nuova-Centro Chiara Lubich, Rome 2017, p. 704.

2025-02-10T18:25:41+01:0024 November 2024|

La Parola al primo posto

Chiara Lubich, il 24 gennaio 1991, attraverso una conversazione telefonica, pone l’accento sull’importanza del vivere la Parola del Vangelo, “essere Parola viva”. Il 17 gennaio scoppia la Guerra del Golfo: “ciò che non doveva accadere è invece accaduto”, afferma Chiara, in un testo che rimane di grande attualità. (da Chiara Lubich, Conversazioni, a cura di Michel Vandeleene, Opere di Chiara Lubich, Città Nuova, 2017, pag. 419)

2024-10-29T18:32:40+01:0029 October 2024|

Ho un solo sposo sulla terra

Sono passati 75 anni da quel giorno in cui Chiara Lubich stilò lo scritto «Ho un solo sposo sulla terra», qui riproposto. Uno scritto destinato a diventare fin dagli inizi un vero e proprio Manifesto programmatico per Chiara e per chi l’avrebbe seguita facendo propria la spiritualità dell’unità. Alle origini: una estate di Luce, e nello stesso tempo un richiamo forte: «scendere dalle montagne» e andare incontro all’umanità che soffre per abbracciare Gesù Abbandonato in ogni espressione di dolore, in ogni “abbandono”. Come Lui. Solo per amore. Lo scritto è pubblicato in Meditazioni, Città Nuova, Roma 1959, 202029 Il grido, Città Nuova, Roma 2000, 20179  

2024-10-29T17:45:09+01:0019 September 2024|

“Chi opera la verità viene alla luce” (Gv 3,21)

Parola di Vita, marzo 2006 Nel commento1 alla frase tratta dal Vangelo di Giovanni, Chiara Lubich evidenzia l’invito “ad agire in conformità con la verità, in coerenza con il Vangelo. Essa ci domanda di essere persone che mettono in pratica la Parola di Dio e non soltanto ascoltatori (Cfr. Gc 1,22). 1 pubblicata in Chiara Lubich, Parole di Vita, a cura di Fabio Ciardi, Città Nuova, 2017, pag. 774

2024-09-14T19:26:59+02:0014 September 2024|

I misteri del rosario

Rocca di Papa, 20 gennaio 1981 Con la recita del Rosario, Chiara ripercorre tutta la spiritualità donatale da Dio, tutto il suo Ideale

2024-08-26T17:58:26+02:0022 August 2024|
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