Paolo Scirpa, scomparso recentemente, lascia un segno indelebile nel mondo dell’arte contemporanea per la sua ricerca luminosa e spaziale, frutto di un profondo viaggio interiore. Nato a Siracusa nel 1934 e residente a Milano, Scirpa elaborò opere che trascendono il reale per esplorare l’idea dell’infinito attraverso luce, specchi e spazi modulari. Il suo rapporto con Chiara Lubich, incontrata alla fine degli anni ‘50, ha segnato profondamente la sua vita e la sua visione artistica, ispirandolo al concetto di unità e comunione, temi fondamentali nel pensiero della fondatrice del Movimento dei Focolari.

Realizzato da Paolo Scirpa nel 1983. Ispirato ad uno scritto di Chiara Lubich: “Gesù Abbandonato pozzo di luce”.
Di Paolo Scirpa è il mosaico absidale della cappella del Centro del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa dove si trova la tomba di Chiara Lubich. Rimangono, nella casa dove lei ha vissuto, delle opere che Paolo Scirpa le aveva donato. Il ludoscopio “pozzo di luce” si trova attualmente nel percorso espositivo “Se guardo questa Roma… Chiara Lubich” di Via del Carmine, 3 a Roma.
Alla memoria di Paolo Scirpa, un sentito omaggio, riconoscendo in lui un artista che con la luce ha saputo narrare l’invisibile e l’eterno. Lascia un’eredità preziosa.
Nella foto, l’artista in uno dei suoi incontri con la Fondatrice dei Focolari.