Maggio 1944
MEDIA E ALLEGATI
C’è quel che tu cerchi
Lettera del giugno 1944 alle giovani del Terz’Ordine
È da poco che Chiara è sola a Trento e arde sempre più nel suo cuore una Fiamma: Dio solo, sicché chiama quel mese «di Fiamma». Qui declina una sola parola, Amore, in infiniti toni.
Il tenore delle lettere richiama alla memoria quanto Chiara ha scritto di quei tempi: «Lo scrivere per sola obbedienza una lettera di invito ad una quarantina di persone sconosciute fu la premesa di quel dilagare di letterine che sono state il primo legame fra le persone del Movimento nascente».
Sorellina mia nell’Immenso Amore di Dio!
Ascolta, ti prego, la voce di questo piccolo cuore! Tu sei stata con me abbagliata dalla luminosità infuocata di un Ideale che tutto supera e tutto riassume:
dall’Infinito Amore di Dio!
Oh! Sorellina mia: è Lui, Lui il mio e il tuo Dio che ha stabilito fra noi un comune legame forte più della morte, perché mai si corrompe; uno come lo spirito; immenso, infinito, dolcissimo, tenace, immortale come l’Amore di Dio!
È l’Amore che ci fa sorelle!
È l’Amore che ci ha chiamate all’Amore!
È l’Amore che ha parlato profondo nei nostri cuori e ci ha detto così:
«Guardati attorno: tutto al mondo trapassa; ogni giornata ha la sua sera, ed è subito qui ogni sera; ogni vita ha il suo tramonto, ed è qui subito anche il tramonto della tua vita! Eppure non disperare: sì, sì, tutto trapassa, perché nulla di quello che vedi e che ami t’è destinato in eterno! Tutto trapassa e lascia solo rimpianto e nuova speranza!».
Eppure non disperare: la tua Speranza costante, che oltrepassa i limiti della vita, ti dice: «Sì, c’è quel che tu cerchi: c’è nel tuo cuore un anelito infinito ed immortale; una Speranza che non muore; una fede che rompe le tenebre della morte ed è luce a coloro che credono: non per nulla tu speri, tu credi! Non per nulla!».
Tu speri, tu credi – per Amare.
Ecco il tuo futuro, il tuo presente, il tuo passato: tutto è riassunto in questa parola: l’Amore!
Sempre hai amato. La vita è una continua ricerca di desideri amorosi che nascono in fondo al cuore! Sempre hai amato! Ma troppo male hai amato! Hai amato quello che muore ed è vano e nel cuore solo la vanità è rimasta. Ama ciò che non muore! Ama Colui che è l’Amore! Ama Colui che nella sera della tua vita guarderà solo il tuo piccolo cuore: sarai sola con Lui in quel momento: terribilmente infelice colui che avrà il cuore pieno di vanità, immensamente felice colui che avrà il cuore ricolmo dell’infinito Amore di Dio!
Sorellina mia, ascolta, ti prego, con me il tempo che corre; i battiti del tuo cuore che non dimentica mai di picchiare alla porta dell’anima. Esso ti invita costantemente, perennemente all’Amore!
Ama, ama, ama! È destino dell’uomo l’Amore!
Pensa alla vita che va! Butta in un canto quello che è indegno di te, del tuo cuore, piccolo, sì, ma nobile, prezioso, potente: può amare Dio! A che tu lo sciupi? A che?
Passa nel mondo cantando all’Amore.
Su! Tutto copri con un mare di Fiamma!
Non c’è dolore del mondo – gioia del mondo – affetto del mondo – cosa del mondo che non si possa annegare nell’Amore di Dio! Passa nel mondo e canta all’Amore!
Sì, c’è nel mondo il dolore, ma per chi ama è nulla il dolore; anche il martirio è un canto! Anche la Croce è un canto. Iddio è Amore! E dell’Amore ogni dolore è la prova tenace, è l’inconfondibile sigillo divino.
Su, su, vieni con me; andiamo all’Amore! Corriamo all’Amore!
Così: nulla lasciamo passare accanto alla vita di doloroso senza accettarlo e desiderarlo per provare a Dio, Immenso Amore, il nostro piccolo ma tenace Amore!
Lasciamo al cuore nostro un solo bisogno: quello d’Amare!
Lasciamo alla mente di confrontare perennemente ogni pensiero coll’infinito e immenso amore di Dio.
Che a te Iddio dia l’Amore – un Amore di Luce e di Fiamma.
Sorella Chiara
Giugno, mese di Fiamma 1944
(Da Chiara Lubich, Lettere dei primi tempi, Città Nuova, 20102 , p.48)