Diplomata maestra elementare, dai diciannove ai ventitre anni si dedica anche all’insegnamento. Gli allievi e le allieve l’hanno sempre ricordata come la maestra Silvia.
Benito Cont così la ricorda: “Non ci dimenticheremo mai quelle lezioni […] Una sera d’ottobre ci portò all’aperto – lei aveva un giaccone di lana – per studiare e contemplare insieme l’eclissi di luna. La ricordo anche mentre guidava il Rosario nella chiesa dell’Opera Serafica davanti a 90 bambini. Le si spezzò la voce al suono della sirena che segnalava i bombardamenti su Trento”.
Una collega, Pierita Folgheraiter, ricorda: “Sin dall’inizio mi fu vicina con tanti preziosi suggerimenti, sempre pronta, qualunque cosa le chiedessi, senza mai farmelo pesare: anzi! La vedevo gran lavoratrice, precisa e attenta, sempre serena, ottimista. […] Se non ero capace di fare qualcosa, chiedevo a lei e lei mi veniva incontro su tutto”.

Dal 1940 al 1943 Chiara, nella foto con alcuni allievi, insegnò a Cognola (Trento) nell’istituto “Opera Serafica” per ragazzi orfani o di famiglie in difficoltà, tenuto dai Padri Cappuccini.
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