I primi anni vissuti a Roma, sono per Chiara molto impegnativi ed è necessario un periodo di riposo. “Abbiamo pensato noi ragazze di andare in montagna nella Valle di Primiero. Una di noi aveva ereditato una piccola baita, l’aveva un po’ messa su, ricostruita un po’ e quella poteva ospitarci, molto povera naturalmente. Siamo andate e lì eravamo in contemplazione – vorrei dire – di quello che il Signore aveva fatto, della sua spiritualità soprattutto, delle linee della nuova spiritualità che stava nascendo[1].
“Ricordo che in quei giorni la natura mi sembrava tutta avvolta dal sole; già lo era dal lato fisico; ma a me sembrava che un sole più forte la avvolgesse, la inzuppasse, cosicché mi appariva tutta “innamorata”. Vedevo le cose, i fiumi, le piante, i prati, le erbe, fra loro legati da un legame d’amore nel quale ognuno aveva un perché d’amore verso gli altri”[2].