Il 6 luglio del 1966, a Rocca di Papa, così si rivolge Chiara ad un gruppo di bambine e ragazze lì convenute e ricevute dal papa Paolo VI: “Questa è una data storica, perché è la prima volta che il Santo Padre riceve le bambine del Movimento dei focolari.
Proprio oggi avevo intenzione di far nascere ufficialmente sia la sezione delle bambine – tutte quelle che vivono l’Ideale fino ai 14 anni –, sia la sezione delle giovanette – quelle che vivono l’Ideale dai 14 anni in su.
So che questa cosa era tanto desiderata da voi […] e mi sembra che il Santo Padre, ricevendovi e nominandovi, abbia, per così dire, battezzato la nascita di queste due sezioni. […] Perciò incomincia una vita nuova, nella quale voi dovete lanciarvi con tutto l’amore, con tutto l’ardore.
Tutto questo però vale anche per i bambini e per i giovanetti[1].
Ancor prima della rivoluzione culturale sessantottina, nel 1966, Chiara sprona i giovani ad essere protagonisti di un mondo nuovo: il mondo unito. Nasce il Movimento Gen. Già negli anni ’70, quasi presagendo le sfide della globalizzazione indica loro come modello “l’uomo-mondo”.

Note

  1. [1] 1. Chiara Lubich, Colloqui con i gen anni 1966/69, Città Nuova 1998, pag. 9 
Con la consegna del trofeo, Chiara passa idealmente la bandiera alla seconda generazione
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