Diario, 17 aprile 1970

16 Luglio 2025

Il 16 luglio 1949, nella chiesa di Fiera di Primiero, Chiara Lubich e Igino Giordani strinsero un patto, il cosiddetto patto di unità, sigillato in Gesù Eucaristia, che aprì a Chiara un periodo di particolari illuminazioni, ricordato poi come Paradiso ’49. Nei giorni successivi il patto coinvolse anche le sue prime compagne, divenendo in seguito un’esperienza comune e fondante per gli appartenenti al Movimento dei Focolari. A più di vent’anni di distanza, in una pagina del suo diario datata 16 aprile 1970, Chiara riconosce in quel patto un evento costitutivo per l’Opera da lei fondata, che richiama ciascuno all’impegno imprescindibile dell’amore reciproco alla base di ogni azione.

Alla base della nostra Opera sta il progetto: è il Paradiso ’49 del quale ciò che vale è il patto, fatto e rinnovato sempre e mantenuto, d’esser un’anima sola, d’esser, nell’Anima di Cristo fra noi, l’Anima.

Con ciò alla base di ogni nostra azione tutto acquista ampiezza e respiro non dico universale (è piccolo l’universo di fronte al cielo), ma celeste e quindi infinito.

Amiamo allora quei libri da vendere, quella macchina da guidare, quel pasto da preparare, quella preghiera da fare, quel discorso da pronunciare, quella giornata da organizzare, quel sorriso da donare, quella lacrima da versare per Gesù nel fratello che soffre, quello strumento da far suonare, quell’articolo da scrivere, quel vestito da ripulire, quella città da costruire, quella zona da fondare, la nostra Opera da edificare.

 

(Chiara Lubich in Diario 1964-1980, a cura di Fabio Ciardi, Opere di Chiara Lubich, Città Nuova, Roma 2023, pag. 414)


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