Dicembre 1999

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Le novità dello Spirito

Natale '99

Queste righe vergate da Chiara Lubich per il Natale ’99, alla vigilia nel nuovo Millennio con le sue attese, ci invita alla ri-scoperta del suo significato più profondo: quello, come tutti i Natali,della «testimonianza più forte e palese che Uno ci ama, poiché non può essere che amore ciò che l’ha “costretto” a venire ad abitare tra noi». Buon Natale 2018, dono perennemente rinnovato di Dio alla Terra, dono del suo Spirito che è Amore.  

Tutti i Natali della nostra vita sono stati speciali, perché Natale è speciale. 
E non è raro il caso che in quel giorno nel cuore degli uomini s'accenda una fiamma che non si sa analizzare, ma che è legata proprio a quel giorno, a Natale. 
Essa è effetto d'una sicurezza non attesa e improvvisa: la certezza di essere amati.
Sì, perché Natale è la testimonianza più forte e palese che Uno ci ama, poiché non può essere che amore ciò che da lassù, dal Cielo, l'ha "costretto" a venire ad abitare fra noi.

Ma quest'anno Natale è diverso perché alla sera di Natale quella fiamma non si spegne. Continua  per un anno  intero, anno destinato a ricordarci quella divina nascita lungo tutto il suo corso.|E viene da chiederci come vivere questo tempo di grazia, di amore, di luce?|Come prepararvici?|Davanti alla Porta Santa, ormai a pochi giorni dall'inizio del grande Giubileo, risuonano nel nostro cuore le parole di Giovanni Paolo II: "La chiesa non può prepararsi alla scadenza bimillenaria in nessun altro modo se non nello Spirito Santo. Ciò che nella "pienezza del tempo" si è compiuto per opera dello Spirito Santo, cioè la nascita di Gesù, solo per opera sua può ora emergere dalla memoria della chiesa".1

Sarà, dunque, importante per noi in questi giorni riscoprire lo Spirito Santo.
È la Persona divina che dice amore, che promette unità, che assicura novità.
E tutto questo vorremmo chiedere e ottenere dallo Spirito Santo di fronte alla Porta Santa che si sta aprendo: amore e novità; novità soprattutto.
L'uomo, ogni uomo, ha bisogno delle novità dello Spirito Santo. Ne ha bisogno per scoprire nel mondo Dio in azione: Dio che conduce la sua vita personale, la vita della comunità che lo circonda, del popolo cui appartiene, della storia di cui è parte. Ha bisogno di novità, delle sue novità, ogni uomo per rinnamorarsi di Dio e, da questo nuovo amore, trarre la forza per costruire con lui un mondo nuovo, quello sognato dal Bambino Gesù.
E lo Spirito Santo può operare ciò, riponendo anzitutto l'ordine nel cuore degli uomini con quell'amore che li eleverà alle altezze a cui sono destinati come figli di Dio.
Ma porterà l'ordine anche in tutto ciò che li riguarda, nei molti campi in cui li vede presenti e in azione: nelle loro famiglie, nel loro operare, nei più vari ambiti della società.

Perché dobbiamo ricordarci: a Natale non assistiamo solo ad una manifestazione celeste e divina, ma alla nascita d'un Uomo, anche se speciale, anche se eccelso, anche se eterno. Ma sempre Uomo bramoso di dare all'umanità una nuova forma; di costruire la città terrena sull'immagine di quella celeste da cui è disceso.

Questo ci aspettiamo da Natale, dal prossimo Natale '99, dal Natale continuo dell'anno Duemila: un grande dono di Dio alla Terra, dello Spirito Santo ai nostri cuori, perché l'incarnazione del Figlio di Dio continui in noi ed il mondo sia irrorato, inondato del divino, sia impregnato dallo Spirito Santo della nuova legge: quella del Cielo.

1Cf. Lettera enciclica Dominum et vivificantem citata nella Tertio Millennio Adveniente, n.  44                                                                                      

NOTA: pubblicato da Città Nuova n. 23 del 1999, all'approssimarsi del Grande Giubileo del 2000 con l'apertura della Porta Santa. Giubileo che fu preparato nei tre anni precedenti da approfondimenti sulla realtà del Padre, del Figlio e, per ultimo, dello Spirito Santo.
Città del Vaticano, 1 dicembre 1999.

 

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