Circa Maria Bonnici

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Gettare sul Padre ogni nostra preoccupazione

Nel 1987 Chiara Lubich, in una conversazione telefonica, invita a "gettare" nel Padre ogni preoccupazione. Riconosce che "non sempre è facile credere e credere all’amore di Dio. Ma noi dobbiamo sforzarci di farlo in tutti i casi, anche nei più ingarbugliati. Assisteremo anche ora all’intervento di Dio volta per volta. Egli non ci abbandonerà, ma avrà cura di noi", e dedica questo pensiero in modo particolare a quanti vivono situazioni difficili. Il testo integrale è pubblicato in C. Lubich, Conversazioni, Roma 2019, pp. 278-280.

2025-10-14T10:46:37+02:0014 Ottobre 2025|

Con Chiara d’Assisi, l’arte del levare

L’11 agosto, festa liturgica di Santa Chiara d’Assisi, rappresenta fin dagli albori del Movimento fondato da Chiara Lubich un momento di gioiosa riflessione spirituale. Chiara, ispirandosi alla santa di Assisi per la sua radicalità evangelica, invitava ogni anno a scoprire, attraverso la luce del carisma dell’unità, un aspetto profondo della sua vita. La ricorrenza dell’agosto 1990 diventa occasione di ringraziamento per le grazie ricevute e di incoraggiamento a crescere nell’amore e nella rinuncia, tracciando un cammino di santità segnato dall’“arte del levare”: togliere da sé ciò che ostacola la nascita di Cristo in noi.

2025-08-11T07:35:22+02:0011 Agosto 2025|

Con Chiara d’Assisi, l’arte del levare

L’11 agosto, festa liturgica di Santa Chiara d’Assisi, rappresenta fin dagli albori del Movimento fondato da Chiara Lubich un momento di gioiosa riflessione spirituale. Chiara, ispirandosi alla santa di Assisi per la sua radicalità evangelica, invitava ogni anno a scoprire, attraverso la luce del carisma dell’unità, un aspetto profondo della sua vita. La ricorrenza dell’agosto 1990 diventa occasione di ringraziamento per le grazie ricevute e di incoraggiamento a crescere nell’amore e nella rinuncia, tracciando un cammino di santità segnato dall’“arte del levare”: togliere da sé ciò che ostacola la nascita di Cristo in noi.

2025-08-11T06:42:08+02:0011 Agosto 2025|

l’eredità preziosa di Paolo Scirpa

Foto: © Horacio Conde - CSC Audiovisivi Paolo Scirpa, scomparso recentemente, lascia un segno indelebile nel mondo dell'arte contemporanea per la sua ricerca luminosa e spaziale, frutto di un profondo viaggio interiore. Nato a Siracusa nel 1934 e residente a Milano, Scirpa elaborò opere che trascendono il reale per esplorare l'idea dell'infinito attraverso luce, specchi e spazi modulari. Il suo rapporto con Chiara Lubich, incontrata alla fine degli anni ‘50, ha segnato profondamente la sua vita e la sua visione artistica, ispirandolo al concetto di unità e comunione, temi fondamentali nel pensiero della fondatrice del Movimento dei Focolari. Di Paolo Scirpa è il mosaico absidale della cappella del Centro del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa dove si trova la tomba di Chiara Lubich. Rimangono, nella casa dove lei ha vissuto, delle opere che Paolo Scirpa le aveva donato. Il ludoscopio “pozzo di luce” si trova attualmente nel percorso espositivo “Se guardo questa Roma… Chiara Lubich” di Via del Carmine, 3 a Roma. Realizzato da Paolo Scirpa nel 1983.

2025-07-31T21:09:54+02:0030 Luglio 2025|

Diario, 17 aprile 1970

Il 16 luglio 1949, nella chiesa di Fiera di Primiero, Chiara Lubich e Igino Giordani strinsero un patto, il cosiddetto patto di unità, sigillato in Gesù Eucaristia, che aprì a Chiara un periodo di particolari illuminazioni, ricordato poi come Paradiso ’49. Nei giorni successivi il patto coinvolse anche le sue prime compagne, divenendo in seguito un’esperienza comune e fondante per gli appartenenti al Movimento dei Focolari. A più di vent’anni di distanza, in una pagina del suo diario datata 16 aprile 1970, Chiara riconosce in quel patto un evento costitutivo per l’Opera da lei fondata, che richiama ciascuno all’impegno imprescindibile dell’amore reciproco alla base di ogni azione. Alla base della nostra Opera sta il progetto: è il Paradiso ’49 del quale ciò che vale è il patto, fatto e rinnovato sempre e mantenuto, d’esser un’anima sola, d’esser, nell’Anima di Cristo fra noi, l’Anima. Con ciò alla base di ogni nostra azione tutto acquista ampiezza e respiro non dico universale (è piccolo l’universo di fronte al cielo), ma celeste e quindi infinito.

2025-07-16T21:26:17+02:0016 Luglio 2025|
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