Marzo 1983

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Come misuriamo saremo misurati

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Rocca di Papa, 17 Marzo 1983

(...)

Spesse volte il pensiero della morte ci è amaro perché temiamo il giudizio di Dio.
Esso ci appare una vera incognita e noi ne abbiamo paura al ricordo dei nostri peccati.

Se però credessimo alle parole di Gesù, noi potremmo, in certo modo, condizionarlo decisamente e sapere, già fin d’ora, quello che ci succederà.
Egli ha detto: “Con la misura con la quale misurate sarete misurati” (Mt 7, 2) e “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia” (Mt 5, 7).
Il nostro comportamento verso il prossimo è come un bumerang che va e torna, ripercuotendosi su di noi.
Va un giudizio severo? Torna un giudizio severo.
Va la misericordia? Torna la misericordia.
Misuriamo il prossimo attenuando le sue responsabilità?
Saranno attenuate le nostre.
Misuriamo, cercando di cogliere l’aspetto buono della questione, scusando, non ergendoci comunque noi a giudici, nemmeno dei casi più palesi, ma lasciando ogni verdetto a Dio?
Così farà Dio con noi.
Comportiamoci in questo modo con ogni prossimo di cui stiamo parlando, anche con quelli che ci passano sott’occhio leggendo i giornali e guardando la televisione; con le persone semplici, o con le persone pubbliche; con tutti.
Come misuriamo saremo misurati.

Chiara Lubich

(Versione pubblicata)

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