Il 17 dicembre 1996 Chiara riceve il Premio UNESCO “per l’Educazione alla Pace”. Nel suo discorso, tratteggia quello che definisce il “segreto” della riuscita del Movimento che da lei ha avuto origine: “Esso sta in una linea di vita, in uno stile nuovo assunto da milioni di persone che, ispirandosi fondamentalmente a principi cristiani – senza trascurare, anzi evidenziando, valori paralleli presenti in altre fedi e culture diverse – ha portato in questo mondo, bisognoso di ritrovare o di consolidare la pace, pace appunto e unità. Si tratta di una nuova spiritualità, attuale e moderna: la spiritualità dell’unità”[1].

Chiara non ha mai attribuito a sé i meriti che le venivano riconosciuti, ma al carisma che Dio le aveva donato e a quanti nel mondo lo vivevano.
Il suo operato le viene riconosciuto, a livello civile, oltre che con il premio per l’Educazione alla pace, dal Consiglio d’Europa a Strasburgo il 22 settembre del 1998, con il “Premio Europeo dei diritti dell’uomo”, e con numerose cittadinanze onorarie.

Note

  1. [1] 1. Chiara Lubich, Discorsi in ambito civile ed ecclesiale, Città Nuova 2020, pag. 39
Chiara Lubich presso la sede dell’UNESCO (Parigi) il 17 dicembre 1996
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