TV movie: conoscere il mondo di Chiara Lubich

11 Gennaio 2021

Una ricostruzione avvincente e storicamente fondata è quella offerta dal recente film tv “Chiara
Lubich – L’amore vince tutto”. Tra le fonti di ispirazione per il cast e la troupe anche la mostra
allestita alla Gallerie di Trento e dedicata alla fondatrice dei Focolari. Attraverso immagini e
documenti essa ha offerto un contributo alla definizione del contesto storico e sociale entro il quale
si colloca la vicenda raccontata.

Trasmesso da Rai Uno, la prima rete televisiva italiana e, grazie a Rai Play, seguito anche nel resto
del mondo, il tv movie “Chiara Lubich – L’amore vince tutto” ha avuto un grande successo di
pubblico ed ha contribuito a rilanciare l’interesse per la fondatrice dei Focolari a conclusione di
questo anno dedicato al Centenario della sua nascita (1920–2020). Oltre a pubblicazioni e
materiali disponibili on line, importante per conoscere la storia della Lubich è certamente la
mostra “Chiara Lubich Città Mondo” allestita presso le Gallerie di Trento e visitabile anche
attraverso un percorso virtuale (https://mostre.legallerietrento.it/chiaralubich/) in cinque lingue.

Essa è stata di ispirazione anche per la realizzazione dello stesso tv movie, prodotto da Rai Fiction-
Eliseo Multimedia e cofinanziato anche dalla Provincia di Trento, permettendo a quanti hanno
lavorato alla sua realizzazione di rendere l’ambientazione avvincente e storicamente fondata.
“Ho visitato la mostra alle Gallerie appena arrivata a Trento. – dichiara Sabrina Balestra autrice
delle scenografie –. È stato fondamentale per conoscere Chiara, la sua personalità e il suo
pensiero, e per ricostruire non solo la città di Trento negli anni della seconda guerra mondiale,
distrutta dai continui bombardamenti, ma tutto il suo mondo, i luoghi delle sue radici e il legame
con la sua gente negli ambienti che l'hanno vista ragazza, così come raccontiamo nel film”. “Poco
prima di iniziare le riprese, mi è stato proposto di visitare questa mostra – prosegue il Maestro
Carmine Padula, autore della colonna sonora – e devo dire che per me, che in quei giorni ero alla
ricerca di ispirazione per raccontare al meglio musicalmente la grande figura di Chiara Lubich, è
stata davvero un’esperienza meravigliosa per immergermi nel suo mondo”.

Anna Maria Rossi, curatrice della mostra, assieme a Giuliano Ruzzier e Maurizio Gentilini, che ha
seguito anche la sceneggiatura del film come consulente per il Centro Chiara Lubich, conferma: “Il
lavoro accurato di ricerca storica e testuale che è stato alla base della costruzione del percorso
espositivo, con documenti anche inediti forniti dall’Archivio Chiara Lubich e dalla Fondazione
Museo storico del Trentino, sono stati molto utili anche per delineare il contesto storico e sociale
entro il quale si colloca la vicenda raccontata dal film”.

Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo storico del Trentino, esprime “la piena soddisfazione per
come questo film tv, sostenuto economicamente dalla nostra Istituzione culturale, sia riuscito a
determinare l’incontro con il grande pubblico televisivo. Oltre a stimolare l’interesse per la
biografia di questa straordinaria donna si è riusciti a raccontare la guerra nella sua quotidianità,
una guerra, se pensiamo all’esperienza di Trento tra il 1943 e il 1945, cronologicamente lontana,
ma terribilmente contemporanea”.

Anche il Centro Chiara Lubich, che ha lavorato congiuntamente alla Fondazione Museo storico del
Trentino per le realizzazione della mostra, si conferma pienamente soddisfatto: “La regia di
Giacomo Campiotti – spiegano Alba Sgariglia e João Manoel Motta responsabili del Centro – ha
saputo evidenziare con arte la forza rivoluzionaria di una giovane donna che, superando i
condizionamenti e le fratture del suo tempo, ha tracciato percorsi inediti di solidarietà e fraternità,
vivendoli in prima persona, prima con la comunità di Trento e poi coinvolgendo persone, le più
varie, in tutto il mondo”.

Anna Lisa Innocenti