Verso i primi ottant’anni di cammino sulla strada dell’unità
Ogni anno, il 7 dicembre è l’occasione per ricordare l’atto con cui Chiara Lubich, lasciato tutto per Lui, si consacra a Dio. Certa del Suo amore. È il 1943, Chiara pronuncia un voto, ma la sua consacrazione, è un’altra cosa rispetto alla formula che, secondo il canone di quel tempo, pronuncia. È qualcosa di nuovo. Per lei, quel 7 dicembre è il giorno delle sue nozze, giorno di straordinaria felicità perché sposa Dio. Da Lui può aspettarsi tutto. Non poteva però immaginare quel che sarebbe stato poi. Il consolidarsi del Movimento dei Focolari, la nascita di un’Opera, di una Famiglia, che abbraccia il mondo intero. E tutto è fiorito lungo la strada che nel “sì” di Chiara trova la sua pietra miliare. Una strada è tale se conduce ad una meta. Qual è la nostra meta? – dice Chiara Lubich ad un gruppo di focolarini nel 1960 – Arrivare ad essere il più possibile altri Gesù, che significa anche nel contempo essere altri Maria. E lungo la strada, sono utili anche