Per un nuovo umanesimo
19 ottobre 1970 Oggi nella società dei consumi solo una cosa si vuol risparmiare: il tempo.Se guardiamo attorno la pubblicità, se ascoltiamo la radio, se seguiamo la televisione, parole frequenti sono quelle che dicono: "pronto", "ecco", "presto", "subito", "in due minuti...". Anche la cultura e la pittura usano pochi tocchi, poveri mezzi, ma soprattutto operano in fretta là dove, nei secoli scorsi, l'arte esigeva tempo, molto tempo... Attraversiamo l'anno prima una radura, un prato incolto ai confini della città. Vi ripassiamo l'anno dopo ed ammiriamo una fioritura di case, di grandi case.Scompaiono in pochi mesi, senza che ci accorgiamo, vie usate per decenni e vi troviamo autostrade magnifiche...Tutto si fa con celerità e molto è prefabbricato.Non parliamo delle comunicazioni, che avvicinano persone, le più lontane, facendo risparmiare con ciò giornate di viaggio.Anche gli animi aperti alle cose più sublimi, anche i cristiani attenti ed attratti dai misteri inafferrabili non possono non sentire l'influenza di questo nuovo ritmo in cui si è avviata l'umanità, specie più progredita.Risultano anacronistiche per i più le