Dal Diario, 1973
5 febbraio 1973 Chiara Lubich durante un periodo di malattia comunica la luce scaturita dalla sua esperienza. «Ho capito in questi giorni moltissime cose... Che anche piangere è Vangelo: “Beati quelli che piangono” (Mt 5, 4). Che la salute è un dono che non si conosce e di cui si è grati infinita-mente a Dio quando la si perde. Lo si ringrazia infatti per tutto il tempo in cui la si è goduta ignari del dono. Che il patire che porta all’esasperazione è un nuovo volto di Gesù Abbandonato. Che ad un certo grado di patire non si parla più con gli uomini, ma è quasi ininterrotto il colloquio con Dio, stillato come liquore dalla sofferenza. Che, quando si invoca Gesù con fede – ed ho avuto spessissimo la grazia di una fede piena –, Lui non manca di aiutarci, di sollevarci... magari per un po’... Ma è già tanto, e lo si verifica per la “gioia della vita” . Gli uomini che vivono, che lavorano, che camminano non sanno quello