Il “Ricreatore”
Roma, 1961 Una riflessione sull’arte e sull’artista. La finalità dell’arte è un po’ oscura, quasi misteriosa, forse semplicemente sconosciuta, certamente non occupa il solo raziocinio. L’arte, al pari della scienza, comunque ha sempre dato le sue più o meno belle manifestazioni, perché la fantasia, che ne è madre e generatrice, è un talento e una dote magnifica dell’uomo come la memoria, l’affettività, il raziocinio, e anch’essa fiorì in opere; in “opere d’arte”, anche spontaneamente. L’artista vero è un grande: tutti lo dicono anche se pochi sono i critici d’arte, ma in tutti v’è l’ammirazione ed il fascino del “bello”. L’artista s’avvicina in certo modo al Creatore. Il vero artista possiede la sua tecnica quasi inconsciamente e si serve dei colori, delle note, della pietra, come noi ci serviamo delle gambe per camminare. Il punto di concentramento dell’artista è nella sua anima, dove contempla un’impressione, un’idea, che egli vuole esprimere fuori di sé. Per cui, negli infiniti limiti della sua piccolezza di uomo a confronto di Dio, e quindi nella infinita diversità