Quando si è conosciuto il dolore
Roma, 1958 In questo scritto, pubblicato nella rivista Città Nuova del maggio 1958, e poi su Meditazioni, Chiara ci dona la forte esperienza di dolore-amore che viveva in quegli anni. Quando si è conosciuto il dolore in tutte le sfumature più atroci, nelle angosce più varie, e si son tese le mani a Dio in mute strazianti implorazioni, in sommesse grida di aiuto; quando si è bevuto il fondo del calice e si è offerta a Dio, per giorni e per anni, la propria croce, confusa con la sua, che la valorizza divinamente, allora Dio ha pietà di noi e ci accoglie nella sua unione. È il momento in cui, dopo aver esperimentato il valore unico del dolore, dopo aver creduto all’economia della croce ed averne visto gli effetti benefici, Iddio mostra in forma più alta e nuova qualcosa che vale più ancora del dolore. È l’amore agli altri in forma di misericordia, l’amore che fa allargare cuore e braccia ai miserabili, ai pezzenti, agli straziati dalla vita, ai peccatori pentiti.Un