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La spiritualità mariana nel Movimento dei Focolari

Rocca di Papa, 4 giugno 1987 Da un’intervista a Chiara Lubich della Radio Vaticana (programma brasiliano a cura di Tavares Manoel): vivere una spiritualità mariana, come? Giornalista: "Il Papa, nella sua enciclica Redemptoris Mater parla di autentica spiritualità ed esorta ad una devozione che si tramuti in vita. Secondo lei, Chiara, come noi possiamo vivere questa spiritualità mariana?"Chiara: Io credo che un po' tutti i cristiani possono vivere una spiritualità mariana, ma per poter dare un esempio concreto, vorrei dire, se permette, come la viviamo noi nel Movimento dei Focolari che è un Movimento tipicamente mariano. Noi viviamo una spiritualità mariana in questo senso: la nostra via spirituale, il nostro itinerario spirituale si chiama anche "Via Mariae", via della Madonna, via di Maria, e ci sembra di capire che tutti gli aderenti al nostro Movimento percorrano il loro santo viaggio della vita ricalcando proprio le tappe della "Via Mariae", cioè le tappe della vita della Madonna.Per esempio, quando viene loro annunciato questo nuovo ideale, che è poi l'annuncio di un carisma

2021-08-31T02:01:25+02:006 Ottobre 2016|

Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette” (Mt 18,32)

Parola di vita di ottobre 1981 Il commento di Chiara Lubich a queste esigenti parole di Gesù a Pietro ci invitano a fare del perdono uno stile di vita, perché il male non abbia l’ultima parola.  A chi parla Gesù con queste sue parole? Lo ricordi? Risponde a Pietro che, dopo aver ascoltato cose meravigliose dalla sua bocca, gli ha posto questa domanda: "Signore, quante volte dovrò perdonare a mio fratello, se pecca contro di me? fino a sette volte?". E Gesù: "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette". Pietro, probabilmente, sotto l'influenza della predicazione del Maestro, aveva pensato di lanciarsi, buono e generoso com'era, nella sua nuova linea, facendo qualcosa di eccezionale: arrivando a perdonare fino a sette volte. Nel giudaismo, infatti, si ammetteva un perdono di due, tre volte, al massimo quattro.Ma Gesù rispondendo: "... fino a settanta volte sette" dice che per lui il perdono deve essere illimitato: occorre perdonare sempre. "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette".

2021-08-31T02:01:25+02:0029 Settembre 2016|

Amare gli uni e gli altri

Rocca di Papa, 28 dicembre 1989 Dopo il crollo del muro di Berlino, Chiara Lubich – in una conversazione telefonica – esorta i membri del Movimento dei Focolari a non vedere il mondo diviso tra vinti e vincitori, ma tutti “vinti dall’amore di Dio” per essere tutti “vincitori”, con Lui.

2022-09-09T08:36:03+02:0024 Settembre 2016|

Abbracciare Gesù Abbandonato

Genova, 16 dicembre 2001 Come imparare ad amare Gesù Abbandonato subito e con gioia quando il dolore ci assale? Chiara Lubich ne parla in occasione di un incontro con una comunità dei Focolari in Nord Italia. (…) "A volte nella mia vita riesco ad amare Gesù abbandonato subito e con gioia. Lo vedo, lo amo e riesco ad andare oltre la croce. Ma ci sono altre volte che lo vedo, però rimango davanti alla croce senza andare oltre. So che è lui, ma non amo veramente Gesù abbandonato perché rimango nel dolore. Chiara, cosa mi diresti per aiutarmi a superare questi momenti?" Chiara: Guarda, prima di tutto vorrei dire una cosa che forse non tutti sanno. Io vorrei spiegare bene questa storia, cioè che noi vediamo nel dolore Gesù abbandonato. Voi potete dire: "Ma senti, Chiara, quello è un dolore, mica è Gesù abbandonato!"Io mi ricordo sempre di santa Teresina del Bambino Gesù, alla quale era successo, prima di morire o qualche tempo prima, uno sbocco di sangue per la tisi

2021-08-31T02:01:24+02:0015 Settembre 2016|

Con Maria Desolata

Castel Gandolfo, 7 gennaio 1996 In un intenso colloquio con focolarini sposati, rispondendo ad una loro domanda, Chiara Lubich confida in che modo Maria, la Desolata, si fa per lei “maestra” del saper perdere (per seguire Gesù). (…) Ecco, poi volevo dirvi qualcosetta anche sulla Desolata. La Desolata è la maestra del perdere. Be' qui, popi, la mia pratica - siccome devo comunicarvi la mia anima - è quando viene in mente qualcosa di inutile: perdo, perché questo... mi fa fastidio questo qualcosa di inutile, perché ormai abbiamo anche l'anima abituata un po' alle cose belle, che sono leggere, soavi, bellissime. Quando entra qualcos'altro, un po' di terra, un po'..., ecco, sentiamo un disagio, allora si capisce: qui c'è un attaccamento, qui c'è un po' di superbia, qui c'è un po' di orgoglio, qui c'è un attaccamento a qualche cosa, qui c'è..., ecco, e noi sentiamo nell'anima. Allora l'unica è la Desolata: perdere. Allora io... si perde e ci si butta ad amare, ci si butta ad andare avanti, ecc.  Perciò

2021-08-31T02:01:24+02:007 Settembre 2016|
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