Una spiritualità per l’unità dei cristiani (pensieri scelti)
Nel 1961, ancora prima del Concilio Vaticano II, Chiara Lubich fonda a Roma il Centro “Uno” per l’unità dei cristiani, con lo scopo di svegliare nei cristiani il desiderio dell’unità.
Nel 1961, ancora prima del Concilio Vaticano II, Chiara Lubich fonda a Roma il Centro “Uno” per l’unità dei cristiani, con lo scopo di svegliare nei cristiani il desiderio dell’unità.
È grande sapienza trascorrere il tempo che abbiamo vivendo perfettamente la volontà di Dio nel momento presente. A volte, però, ci assalgono pensieri così assillanti, sia riguardo al passato o al futuro, sia riguardo al presente, ma concernenti luoghi o circostanze o persone, cui noi non possiamo direttamente dedicarci, che costa grandissima fatica maneggiare il timone della barca della nostra vita, mantenendo la rotta in ciò che Dio vuole da noi in quel momento presente. Allora, per vivere perfettamente bene, occorre una volontà, una decisione, ma soprattutto, una confidenza in Dio che può raggiungere l’eroismo. «Io non posso far nulla in quel caso, per quella persona cara in pericolo o ammalata, per quella circostanza intricata… Ebbene io farò ciò che Dio vuole da me in quest’attimo: studiare bene, spazzare bene, pregare bene, accudire bene i miei bambini… E Dio penserà a sbrogliare quella matassa, a confortare chi soffre, a risolvere quell’imprevisto». È un lavoro a due in perfetta comunione, che richiede da noi grande fede nell’amore di Dio per i suoi
Roma, 2 marzo 1977 Intervista per la Radio Vaticana. Registrata il 2.3.1977 ed andata in onda sulla Radio Vaticana il 7 aprile 1977.
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Il 24 giugno, è stato intitolato a Chiara Lubich, il ponte sul fiume Savena in San Ruffinollo. Un riconoscimento che rimanda ad un’immagine cara a Chiara che già negli anni ’40 a Trento, rappresentava il legame che può esserci tra persone che, nell’amore reciproco, superano posizioni che possono essere distanti come lo sono gli argini di un fiume che mai saranno uniti se non da un ponte. Alle sue compagne, sul ponte del Fersina a Trento, disse: «Ho capito come dobbiamo amarci, secondo il Vangelo: sino a consumarci in uno». Igino Giordani ricorda: "«O l’unità o la morte», suonava il motto scelto anche per il Natale 1946. Con la sensibilità che captava da lungi i disegni di Dio, le giovani avevano intuito il valore della preghiera suprema di Gesù: «Che tutti siano uno»” (Erano i tempi di guerra, Città Nuova, 2007, pag. 71). Ai giovani convenuti allo stadio Flaminio di Roma, nel 1980, Chiara Lubich svela quale potrà essere il loro contributo alla società se agiranno nella particolare prospettiva di una