Impegnarsi a fare un Santo Viaggio

Rocca di Papa, 27 novembre 1986 In questa audio-conferenza, la “telefonata” che dal 1980 riunisce periodicamente la famiglia del Movimento dei Focolari nel mondo, l’invito a prepararci al Natale camminando insieme nella semplice ed evangelica via dell’amore Carissimi,  Siamo, dunque, sempre in viaggio per giungere alla meta che speriamo sarà, se Dio ci aiuta, coronata dalla santità. Già parecchi fra quelli che hanno intrapreso questo cammino sono arrivata e, a quanto possiamo sapere, con successo. Giungono notizie quasi tutte le settimane e molto spesso c’è veramente da lodare Dio. I più, e siamo noi, sono ancora qui su questa terra ad incitarsi vicendevolmente: il nostro Collegamento ha appunto questo scopo. Perché si possa far della vita un Santo Viaggio, ed essa abbia la conclusione che si desidera L’Imitazione di Cristo, il libro di pietà e di meditazione così ricco di spiritualità che tanti di noi conoscono, dice che occorre avere alcune qualità molto impegnative: il completo disprezzo del mondo, l’ardente desiderio di progredire nella virtù, l’amore al sacrificio, il fervore della

2021-08-31T02:03:00+02:0030 November 2015|

Misericordia e perdono

“La verità è misericordia pura”. Da uno scritto di Chiara Lubich prima del 1959.  Avevamo detto di voler vedere solo Gesù nel fratello, di trattare con Gesù nel fratello, di amare Gesù nel fratello, ma ora s’affaccia il ricordo che quel fratello ha questo o quel difetto, ha questa o quella imperfezione.  Il nostro occhio si complica e il nostro essere non è più illuminato. Di conseguenza si rompe l’unità, errando.  Forse quel fratello, come tutti noi, ha commesso degli errori, ma Dio come lo vede? Qual è in realtà la sua condizione, la verità del suo stato? Se è a posto davanti a Dio, Dio non ricorda più nulla, ha tutto cancellato col suo sangue. E noi perché ricordare?  Chi è nell’errore in quel momento?  Io che giudico, o il fratello?  Io.  E allora devo mettermi a veder le cose dall’occhio di Dio, nella verità, e trattare in modo conforme col fratello, ché, se per disavventura egli non si fosse ancor sistemato col Signore, il calore del mio amore, che

2021-08-31T02:02:59+02:0018 November 2015|

A base, a mezzo, a fine: l’unità

AVE MARIA! 11 maggio 1948 (Lettera di Chiara Lubich dell’11 maggio 1948 a padre Bonaventura da Malé, ofm cap.)  Unità, parola divina. Sono lapidarie queste parole scritte dalla ventottenne Chiara lubich. C’è tutta la meraviglia, lo stupore della scoperta che le “serra la gola nella foga troppo forte di voler uscire”. Le parole del testamento di Gesù, “sintesi di tutti i suoi pensieri” hanno scavato in lei una voragine di fiamma. E’ arduo esprimere l’ineffabile, che trova alfine una sintesi ardita.  L’Unità “è Dio: Unità-Trinità”. Carissimo Fratello in Gesù e nel Serafico Padre, Anch’io non so quello che Le scriverò. La Luce, tutta la Luce che Dio mi ha dato (a trionfo estremo della sua infinita misericordia!) mi serra la gola nella foga troppo forte di voler uscire. Impetuosamente. La sua lettera m’ha confermato il pensiero che mi ero fatto dell’anima sua, molto amata dal Signore e vorrei in un attimo, in un baleno donarle tutto il mio, tutto quello che Dio ha edificato in me sfruttando il mio nulla, la mia

2021-08-31T02:02:58+02:0013 October 2015|

Maria, regina del mondo

(15-30 agosto 1959) Negli ‘anni verdi’ della rivista Città Nuova (opportunamente nata per collegare i partecipanti all’ultima Mariapoli sulle Dolomiti prima che si decentrasse) l’aria che si respira è nuova, fresca, rivoluzionaria per la mentalità dell’epoca. Vangelo in atto. L’articolo di fondo a firma di Chiara risulta un manifesto di Dottrina sociale; datato 30 agosto ’59 (il 22 ricorreva la festa di Maria Regina), invita i popoli ad amarsi fino all’unità, oltrepassando i propri confini…debellando le guerre.. Affiora una presenza, un vincolo nascosto,vivo in ogni nazione:Maria La Madre Regina dei popoli. Se un giorno gli uomini, ma non come singoli bensì come popoli, se un giorno i popoli sapranno posporre loro stessi, l'idea che essi hanno della loro patria, i loro regni, e offrirli come incenso al Signore, Re di un regno che non è di questo mondo, Capitano degli eserciti, Guida della storia, e questo lo faranno per quell'amore reciproco fra gli Stati, che Dio domanda, come domanda l'amore reciproco tra i fratelli, quel giorno sarà l'inizio di una nuova

2021-08-31T02:02:06+02:0010 August 2015|

Gesù all’«Expo’58»

20 aprile 1958 Sfogliando le annate di Città Nuova, il periodico fondato da Chiara Lubich nel 1956, sin dal primo numero è scrigno dei suoi scritti e pensieri spirituali. Capita di ritrovare intatta in essi l’atmosfera dell’epoca, quasi istantanee di fatti e di notizie di prima mano nei Paesi in cui il Movimento andava mettendo radici.   Così è dell’editoriale a sua firma (contraddistinta da tre asterischi) del 20 aprile 1958 dal titolo “Gesù all’Expo’ ‘58”.  Con scrittura incisiva ed efficace, l’autrice tratteggia le impressioni riportate da una visita all’Espo’ di Bruxelles nella primavera di quell’anno. Ad iniziare dall’Atomium, il simbolo dell’atomo che “sovrastava pressoché tutte le case di Bruxelles, per cui da moltissime parti della città lo si poteva vedere. Dà il timbro all’Expo’ che presenta le scoperte e i prodotti dell’era atomica”. Si era recata in Belgio per la settimana di Pasqua: il Movimento iniziava proprio allora a muovere i suoi primi passi oltre la cerchia delle Alpi, nel cuore dell’Europa. Si comprende allora la grande impressione suscitata  dalla

2021-08-31T02:02:58+02:0024 July 2015|

Il Patto

Luglio 1949 Chiara Lubich narra il Patto di unità stretto con Igino Giordani (che lei chiamava Foco) il 16 luglio 1949, preludio all’esperienza spirituale e mistica di quell'estate.  19. Vivevamo queste esperienze quando venne in montagna Foco. 20. Foco, innamorato di santa Caterina, aveva cercato sempre nella sua vita una vergine da poter seguire. Ed ora aveva l’impressione d’averla trovata fra noi. Per cui un giorno mi fece una proposta: farmi il voto d’obbedienza, pensando che, così facendo, avrebbe obbedito a Dio. Aggiunse anche che, in tal modo, potevamo farci santi come san Francesco di Sales e santa Giovanna di Chantal. 21. Io non capii in quel momento né il perché dell’obbedienza, né questa unità a due. Allora non c’era l’Opera e fra noi non si parlava molto di voti. L’unità a due poi non la condividevo perché mi sentivo chiamata a vivere il «che tutti siano uno».  22. Nello stesso tempo però mi sembrava che Foco fosse sotto l’azione d’una grazia, che non doveva andar perduta.  23. Allora gli dissi

2021-08-31T02:02:57+02:0014 July 2015|
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