“Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo”

Roma, 30 aprile 1960 Quando il mondo con la sua superficialità ci toglie il respiro e la vita con i suoi pesi e le sue prove prende il sopravvento, ci prende la voglia di mollare. E' lì che nasce la speranza in Colui nel quale "si può sperare contro ogni speranza" Non c’è da cercare tanto lontano per trovare rimedio e soluzione ai fumi che ammorbano l’aria del mondo. Il Vangelo è la salute eterna e chi in nome di esso e per esso pur muore scomparendo, anche ai giorni nostri, ignorato forse da tutti, vive. Egli, perché ha amato e perdonato e difeso e non ha ceduto, è un vittorioso e tale viene accolto nei padiglioni eterni. Ma il Vangelo non ha da essere solo la norma della nostra morte; dev’essere il pane quotidiano della nostra vita. Passando per le vie di città tradizionalmente cattoliche, vien spesso da dubitare della fede di molti. Del resto noi sappiamo quanti anche nella nostra Italia cattolica abbiano perso il senso di Dio. E

2021-08-31T02:02:27+02:006 July 2015|

Il nostro compito venti secoli dopo

giugno 1970 La visita di Papa Francesco a Torino per venerare la Sindone ci riporta alla sua esposizione degli anni 70  quando Chiara scrisse un’editoriale sul giornale Gen. Rispondendo alla  richiesta di sapere di più su Gesù abbandonato, Chiara  indica ai gen l’Uomo della Sindone come modello di Colui che “tutto ha sopportato per amore”. La rivista francese “Paris Match” ha riportato un lungo articolo su un documento importantissimo che può svelarci qualcosa di Colui che amiamo.  L’ho letto di fretta, ma mi ha impressionata.  Durante quest’anno – per desiderio dei gen – ho cercato di parlare di un solo argomento: Gesù crocifisso e abbandonato.  Vogliamo conoscere quel mistero, vogliamo sviscerarlo.  Vogliamo vedere e sapere e capire, per quanto possiamo, quello che può essere considerato il vertice della passione di Gesù.  “Paris Match” riportava uno studio fatto sul lenzuolo – la Sindone – che avvolse il corpo di Gesù quando fu sepolto. È conservato a Torino. Gli studi fatti su questo straordinario pezzo di tessuto fanno pensare che sia veramente autentico. 

2021-08-31T02:02:57+02:0015 June 2015|

Lo Spirito Santo e i Carismi

Marzo - Aprile 1984 Un testo che illustra la passione di Chiara per la Chiesa e che contiene già, senza nominarla,  la realtà dei profili “mariano” e “petrino” di cui Giovanni Paolo II parlerà a Chiara nel 1997. Si crede, alle volte, e si è creduto spesso attraverso i secoli, che vi sia contrapposizione fra una Chiesa gerarchica, governata dal Papa e dai Vescovi, e una Chiesa carismatica animata da doni particolari dello Spirito Santo. In realtà, non è così . La Chiesa vista nella sua gerarchia e quella ammirata per determinati carismi sono aspetti complementari dell'unica Chiesa. Cristo ha fondato, infatti, la sua Chiesa sugli Apostoli e sui Profeti (cf. Ef. 2, 20) e una Chiesa solamente gerarchica non è quella che Egli ha pensato, così come non lo è la cosìddetta carismatica. Gerarchia e carismi, piuttosto, sono opera dello stesso Spirito, dell'unico Spirito: lo Spirito Santo, posti a vivificare l'unica Chiesa. Enumerando i vari carismi, Paolo inizia così : «Alcuni [uomini] sono posti da Dio nella Chiesa al primo

2021-08-31T02:02:57+02:0021 May 2015|

Non ti passi il tempo senza amore

Lettera del 29 novembre (probabilmente del 1945) ad Anna Melchiori Proponiamo una lettera indirizzata ad Anna Melchiori denominata “Giovanni”, dal nome del «discepolo che Gesù amava», evidenziando, tra i diversi temi toccati in poche righe, quello della misericordia e delle opere di misericordia. Ave Maria! Giovanni carissima, S. Chiara ti doni, oggi, giorno di tutti i Santi francescani, e giorno nostro, tutta la Sua Fiamma Serafica ed il suo amore appassionato per Cristo Abbandonato! AbbiLo dinanzi sempre come modello di estremo amore. Lui è tutto ed è Lui il datore d’unità. Prega molto, Giovanni (= molto bene). Fa’ pregare Gesù, quando vivo vive nel tuo cuore, dopo la Comunione. Fallo ripregare la preghiera sua ultima al Padre, perché tu sia degna d’operare per il più Grande Ideale: Dio. Alzati sempre e ricammina. Ricorda che alla fine della vita ti saranno chieste le 7 + 7 opere di Misericordia. Se quelle hai fatto, tutto hai fatto. E vorrei tu vivessi con noi l’attimo presente e nel presente l’opera di Misericordia che Dio

2021-08-31T02:01:23+02:0014 May 2015|

C’è quel che tu cerchi

Lettera del giugno 1944 alle giovani del Terz’Ordine È da poco che Chiara è sola a Trento e arde sempre più nel suo cuore una Fiamma: Dio solo, sicché chiama quel mese «di Fiamma». Qui declina una sola parola, Amore, in infiniti toni.Il tenore delle lettere richiama alla memoria quanto Chiara ha scritto di quei tempi: «Lo scrivere per sola obbedienza una lettera di invito ad una quarantina di persone sconosciute fu la premesa di quel dilagare di letterine che sono state il primo legame fra le persone del Movimento nascente». Sorellina mia nell’Immenso Amore di Dio! Ascolta, ti prego, la voce di questo piccolo cuore! Tu sei stata con me abbagliata dalla luminosità infuocata di un Ideale che tutto supera e tutto riassume: dall’Infinito Amore di Dio! Oh! Sorellina mia: è Lui, Lui il mio e il tuo Dio che ha stabilito fra noi un comune legame forte più della morte, perché mai si corrompe; uno come lo spirito; immenso, infinito, dolcissimo, tenace, immortale come l’Amore di Dio! È l’Amore

2021-08-31T02:02:56+02:0023 April 2015|

La famiglia e Maria

21 aprile 1984 La famiglia: tema altissimo e ricorrente nel pensiero e nella vita di Chiara Lubich. Questo scritto del 1984 inserisce la famiglia nel suoi disegno, cioè nel suo essere nel piano di Dio chiesa domestica, «dimora accogliente per tutti i figli dispersi».  Guardare dunque a Maria, per vivere col suo esempio e col suo aiuto «il progetto luminoso e affascinante di Dio sulla famiglia in tutte le sue espressioni». Il giorno dell’Annunciazione Giovanni Paolo II ha consacrato ed affidato l’umanità al Cuore Immacolato di Maria in occasione del Giubileo dell’Anno Santo per le famiglie. La coincidenza con questo avvenimento non è certo casuale. Passano, infatti, profonde relazioni fra Maria e la famiglia, se non altro per il fatto che l’una e l’altra sono grandi esperte nell’amore.   Maria lo ha conosciuto nel suo cuore, già semplicemente sul piano naturale, nei suoi più vari aspetti come figlia, fidanzata, sposa, madre, pur sempre vergine, e vedova. La famiglia è il regno dell’amore. In essa, nasce, cresce, e si sviluppa l’amore filiale,

2021-08-31T02:02:56+02:0025 March 2015|
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