Un amore esercitato

L’amore al prossimo: una scoperta progressiva di Chiara Lubich e delle sue prime compagne sin dagli inizi delle loro esperienza. «Pur intuendo che il fondamento del Vangelo è la carità (l’amore del prossimo) ..., non è che capissimo subito come fare a viverla, con chi dovesse essere messa in pratica e su quale scala. All’inizio, portate soprattutto dalle circostanze dolorose della guerra, indirizzammo il nostro amore ai poveri, sicure di ravvisare sotto quei volti macilenti, ributtanti a volte, il volto del Signore. E fu una scuola. Noi non eravamo abituate ad amare in senso soprannaturale. Il nostro interesse era arrivato, al più, fino ai nostri cari o agli amici, in quell’ottimo rispetto o sana amicizia naturale. Invece ora, sotto la spinta della grazia, fidando in Dio e nella sua Provvidenza, che pensa agli uccelli dell’aria e ai fiori dei campi, dedicavamo la nostra premura a tutti i poveri della città. Cercavamo di farli venire nelle nostre case e sedere alla nostra mensa. (...) Se a casa non potevano essere accolti, venivano

2022-10-14T17:03:20+02:009 April 2016|

«Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40).

Parola di vita di novembre 1984 Questa Parola di Gesù è incastonata, come una perla, nella nota pagina dell'evangelista Matteo sul giudizio finale. È una pagina che, in sintesi, ci ripresenta tutto il messaggio del Vangelo, suggellando quanto esso afferma sull'uomo e quanto richiede da lui. Gesù, l'atteso da "tutte le genti", è venuto e ha salvato l'umanità naufragata nel peccato, soffrendo in se stesso il prezzo di tanta purificazione. È lui che tornerà, a giusto titolo come re-giudice, alla fine dei tempi e radunerà tutti gli uomini di ogni luogo e di ogni epoca, per dare a ciascuno ciò che gli spetta secondo le sue opere: il premio o il castigo eterno. Ma - secondo la descrizione del giudizio finale, che Gesù fa ai suoi - il giudice divino dirà qualcosa che sorprenderà tutti: «Avevo fame e mi avete dato da mangiare...». Quando mai, infatti, noi tutti uomini abbiamo dato da mangiare a lui? Perciò egli spiega: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei

2021-08-31T02:03:07+02:0031 March 2016|

Dal Diario, 1973

5 febbraio 1973 Chiara Lubich durante un periodo di malattia comunica la luce scaturita dalla sua esperienza. «Ho capito in questi giorni moltissime cose... Che anche piangere è Vangelo: “Beati quelli che piangono” (Mt 5, 4). Che la salute è un dono che non si conosce e di cui si è grati infinita-mente a Dio quando la si perde. Lo si ringrazia infatti per tutto il tempo in cui la si è goduta ignari del dono. Che il patire che porta all’esasperazione è un nuovo volto di Gesù Abbandonato. Che ad un certo grado di patire non si parla più con gli uomini, ma è quasi ininterrotto il colloquio con Dio, stillato come liquore dalla sofferenza. Che, quando si invoca Gesù con fede – ed ho avuto spessissimo la grazia di una fede piena –, Lui non manca di aiutarci, di sollevarci... magari per un po’... Ma è già tanto, e lo si verifica per la “gioia della vita” . Gli uomini che vivono, che lavorano, che camminano non sanno quello

2021-08-31T02:03:05+02:0010 February 2016|

Un’unica parola: amare

Mollens, 10 settembre 1987 Il laico,  nel pensiero  cristiano, chi è? Un quesito non secondario per la maggior parte dei cristiani, che  sono appunto laici. In questo testo  del 1987, fatto alla vigilia del Sinodo dei Vescovi per il laicato, cui  partecipò e intervenne con il tema “Spiritualità e Movimenti”,  la visione sempre attuale della Fondatrice dei Focolari. .  Carissimi, Questa volta vi parlo di una cosa particolare. La Chiesa cattolica sta per celebrare un avvenimento a cui certamente le altre Chiese cristiane saranno interessate per la specificità dell’argomento che vi si affronterà. Si tratta del Sinodo sui laici, che si terrà in Vaticano nel mese di ottobre. Vi parteciperanno cardinali, vescovi, qualche sacerdote e una sessantina di laici di tutto il mondo, fra i quali il Santo Padre ha scelto anche me. Vi andrò quindi cercando di dare tutta la mia attenzione ed il mio contributo, anche se, forse, solo indiretto, alla trattazione di un simile tema. La realtà dei laici, infatti, nella Chiesa, come sapete, va approfondita. Voi tutti

2021-08-31T02:03:04+02:0014 January 2016|

E’ Natale

Collegamento CH - Dicembre 2005 Tra le pagine più suggestive e toccanti di  Chiara Lubich, vi sono certamente quelle che scrisse sul Natale. Accogliamo il suo augurio di viverlo alla luce che il Natale di Gesù sprigiona. Le vetrine dei negozi sono addobbate a festa, palle dorate, piccoli alberelli di Natale, offerte di regali preziosi. Le strade la notte brillano di stelline cadenti o di stelle comete; gli alberi che costeggiano i marciapiedi con i rami carichi di lucette rosse o blu o bianche creano viali dall’atmosfera surreale… C’è aria d’attesa. Tutti vi sono coinvolti… Natale non è solo un ricordo tradizionale: la nascita di quel bambino 2005 anni fa… Natale è vivo! E non solo nelle chiese con i presepi, ma tra la gente per il clima di gioia, di amicizia, di bontà che ogni anno crea. Eppure ancor oggi il mondo è sconvolto da enormi problemi: la povertà fino alla fame, il terremoto in Pakistan, decine di guerre, il terrorismo, l’odio tra etnie, ma anche fra gruppi e fra

2021-08-31T02:03:03+02:0019 December 2015|

“A che sarebbe Lui infinitamente Misericordioso?”.

Castel Gandolfo, 3 ottobre 2005 (da un discorso preparato per i focolarini, letto da Natalia Dallapiccola il 24/10/2005) Per questo Giubileo speciale voluto da papa Francesco, il commento fatto da Chiara Lubich nel 2005 a due sue lettere degli anni ‘40 apre a una fiducia sconfinata in Dio che è Perdono.  Un frutto di Gesù abbandonato che non abbiamo molto messo in luce, ma che è pure presente nelle letterine dei primi tempi del Movimento, è la fede sicura nella misericordia di Dio, la certezza del perdono dei propri peccati. Significative queste brevi righe:  “Credi, credi all’Amore: Se tutto ha dato per te, tutto ha perdonato dal primo momento che ha visto in te il rincrescimento. Caccia gli scrupoli. Non credi capace Gesù di perdonarti dopo che per te fu in croce abbandonato?” (11.1.45).  “Lo so: cadrai. Anch’io cado e spesso e sempre. Ma quando alzo lo sguardo a Lui che vedo incapace di vendicarsi perché è fisso in Croce per eccesso d’Amore, mi lascio accarezzare dalla Sua Infinita Misericordia e

2021-08-31T02:03:00+02:0014 December 2015|
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