Gesù crocifisso e abbandonato

Roma, Novembre-dicembre 1961 Gesù abbandonato Risorto, rivissuto nella nostra vita quotidiana. Si propone questo testo di Chiara Lubich all’avvicinarsi della celebrazione del mistero centrale della fede cristiana, la morte e la risurrezione di Cristo. Come tutto il Cristianesimo è un mistero di amore e di dolore, così gli elementi veramente vitali del nostro Movimento sembrano a noi l’amore ed il dolore.Ma come nel Cristianesimo in genere l’amore supera il dolore, la vita vince sulla morte, così è nell’Opera di Maria. (...) Chiara Lubich Cf. C. LUBICH, Scr.Sp./3, Tutti uno, Roma 1979, p. 49 Testo

2021-08-31T02:02:45+02:0014 April 2014|

L’abito dei cristiani

Roma, 1963 Un invito alla gioia del Vangelo. Alle volte, Signore, nelle vanità ambulanti per le vie della città, tra la frivolezza e la superficialità, la tristezza e la fretta dell’uomo, d’ogni uomo che passa, il fruscio d’un abito di suora, il silenzioso angelico passaggio d’una “piccola sorella di Foucauld” nel suo aspetto decisamente dimesso, dice ancora alle nostre anime l’ideale del suo fondatore, che “gridò” il Vangelo con la sua vita. E rinasce allora in noi più veemente il desiderio di “dirti” anche noi, di “gridarti” pure noi...Ma come possiamo, col nostro solo passaggio, “darti” al mondo, “dirti” al mondo, testimoniarti, predicarti, noi che vestiamo come tutti, che ci confondiamo ora con tutti come Maria al suo tempo, come Gesù? Da che potranno conoscerti? E nuova pullula dal cuore l’evangelica risposta, la tua soluzione al nostro quesito: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13, 35). Ecco l’abito dei cristiani comuni che, vecchi e giovani, uomini e donne, sposati o

2021-08-31T02:02:44+02:0027 March 2014|

Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore …

Roma, 25 aprile 1994 Commento alla Parola di vita: Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore (Gv 15,10). Queste parole sono prese dall'ampio discorso riportato dal quarto Vangelo (cf Gv 13,31-17,26), che Gesù ha rivolto ai suoi apostoli dopo l'ultima cena. Viene in luce che l'osservanza dei suoi comandamenti ci fa rimanere nell'amore. Esse richiamano un versetto precedente, in cui Gesù dice ai suoi apostoli: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti" (Gv 14,15) ove viene in luce che l'amore per Gesù deve essere il movente, la radice da cui deve partire l'osservanza dei suoi comandamenti. Ne risulta così una circolarità tra l'amore per Gesù e l'osservanza dei suoi comandamenti. L'amore per Gesù ci spinge a vivere sempre più fedelmente la sua parola; nello stesso tempo la parola di Gesù vissuta ci fa rimanere, e quindi ci fa crescere sempre più nell'amore per Lui. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho

2021-08-31T02:02:44+02:0028 February 2014|

Beati i puri di cuore perché vedranno Dio

Roma, 25 ottobre 1999 Commento alla Parola di vita: Beati i puri di cuore perché vedranno Dio (Mt 5,8). La predicazione di Gesù si apre col discorso della montagna. Davanti al lago di Tiberiade su una collina nei pressi di Cafarnao, seduto, come usavano fare i maestri, Gesù annuncia alle folle l'uomo delle beatitudini. Più volte nell'Antico Testamento risuonava la parola "beato" e cioè l'esaltazione di colui che adempiva, nei modi più vari, la Parola del Signore. Le beatitudini di Gesù riecheggiavano in parte quelle che i discepoli già conoscevano; ma per la prima volta essi sentivano che i puri di cuore, non solo, come cantava il Salmo, erano degni di salire sul monte del Signore (cf Sal 24,4), ma addirittura potevano vedere Dio. Quale era dunque quella purezza così alta da meritare tanto?Gesù l'avrebbe spiegato più volte nel corso della sua predicazione. Cerchiamo perciò di seguirlo per attingere alla fonte dell'autentica purezza. Beati i puri di cuore perché vedranno Dio. Anzitutto, secondo Gesù, vi è un mezzo sovrano di purificazione: "Voi

2021-08-16T03:48:53+02:0031 January 2014|

Lettera indirizzata ad Elena Alvino

Roma, 18 dicembre 1948 Nei primi giorni del dicembre 1948, Chiara con tre delle sue prime compagne va ad abitare in casa dei coniugi Elena e Luigi Alvino. Da allora Chiara chiamerà la signora Alvino “Frate Jacopa” per il suo materno servizio e per la sua disponibilità verso tutti. Pochi giorni dopo il suo arrivo, Chiara confessa a Elena, con squisita sensibilità, il suo errore di giudizio nei confronti di alcune persone “ricche" Mia carissima in Gesù Amore Infinito, Stamane sarei corsa da Lei appena svegliata, se non avessi temuto di disturbare.Sentivo di dover compiere un atto di giustizia verso Gesù che nel mio cuore parlava così forte, rimproverandomi. Ciò che Le dico [...] vorrei restasse assolutamente fra il mio ed il suo cuore. Nessun altro potrebbe comprendere. Ieri, prima di andar a letto, e stamane pure ho sentito un certo disgusto in me. Non sapevo con precisione la causa di esso. Analizzandomi un po', un attimo solo, compresi che tutto dipendeva dal fatto d'aver ieri rotto la carità. Mi sembrava

2021-08-31T02:02:43+02:0020 January 2014|

La gioia di ritrovarsi fratelli

Roma, 10 marzo 19761 L’ottimismo che traspare da questo testo ha una radice profonda e inconfutabile nell’esperienza quotidiana di Chiara: l’amore – quello divino che ci è partecipato – fa miracoli. Hai avuto contatti con tanti cristiani non cattolici. Come li vedevi prima questi fratelli e come li consideri ora? Ecco: di fronte ad una bottiglia riempita per tre quarti si possono avere le due note reazioni: Ah! ne manca ancora un quarto! Oppure: È già riempita per tre quarti!  La prima espressione dice come vedevo io una volta i miei fratelli non cattolici, e cioè quindici anni fa, prima che iniziassi a lavorare, con tutto il Movimento dei Focolari, per l’ecumenismo. La seconda reazione è quella che ho in cuore in questi ultimi anni. Non so infatti come ringraziare Dio d’avermi portata in contatto con cristiani delle denominazioni più varie e importanti. Il vivere con loro, il trattare con loro, soprattutto il conoscerli, da quando essi si sono aperti perché hanno accettato di stabilire con noi un rapporto di carità

2021-08-31T02:02:43+02:0013 January 2014|
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